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Sant'Angelo dei L. - Gabrielli e Roberti: "Criminalità diffusa, sostenere legalità e sicurezza per il futuro"
Sala gremita di autorità, rappresentanti poltici, forze dell'ordine e cittadini nel Castello degli Imperiale dove si è tenuta la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Sant'Angelo dei Lombardi all'intero corpo della Polizia di Stato.
Una scelta che "nasce da ciò che è stato fatto in questi anni e a partire dal terremoto in termini di garanzie di sicurezza. Ma riguarda anche per il presente, perché oggi più che mai c’è necessità di prevenzione, ed il domani: nel momento in cui si aprirà uno spiraglio positivo per l’Irpinia, vedi Progetto Pilota o infrastrutture in corso, la legalità dovrà camminare di pari passo con lo sviluppo", ha evidenziato il sindaco di Sant'Angelo Rosanna Repole.
Presenti personaggi illustri del mondo istituzionale, a partire dal Procuratore Antimafia Franco Roberti, già cittadino onorario di Sant'Angelo dei Lombardi, l'assessore regionale alle Attività produttive Amedeo Lepore, la vicepresidente della Provincia Caterina Lengua, fino ad arrivare all'ospite d'onore tanto atteso in Alta Irpinia: il Capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli. In aula presenti i Prefetti delle province campane, il Questore di Avellino e di Napoli.
I temi maggiormente affrontati e messi in evidenza sono stati proprio quelli della legalità, della lotta alla criminalità e della sicurezza. Concetti con i quali sia Franco Gabrielli che il Procuratore Franco Roberti hanno a che fare ogni signolo giorno.
Entrambi erano stati già accomunati dall'esperienza del terremoto del 1980 che Roberti ha vissuto da magistrato e Gabrielli da volontario e ora accomunati anche dalla cittadinanza onoraria del comune altirpino di cui è stato investito tutto il corpo della Polizia di Stato.
"Il terremoto ha fatto i suoi danni anche per il saccheggio edilizio che ne è scaturito, non a caso alcuni palazzi crollavano perché concepiti e costruiti male già 37 anni fa dalla camorra", ha spiegato il Procuratore Roberti che ha aggiunto: "Oggi possiamo dire che quel meccanismo è già noto ed abbiamo gli anticorpi, ma è anche il momento del rilancio delle attività imprenditoriali, e quindi è fondamentale che funzionino i presidi di polizia e sicurezza. C'è da dire che l’Alta Irpinia è sempre stata un territorio appetibile per le organizzazioni mafiose, perché, non essendo sede di insediamenti criminali locali, può rappresentare un obiettivo per il riciclaggio e gli investimenti illeciti, e, in generale, per tutto quello che fa parte dell’armamentario mafioso nel tessuto economico".
La criminalità organizzata esiste anche in Irpinia e bisogna operare in maniera capillare per evitare che si propaghi ulteriormente, è stato questo il messaggio sia di Roberti che del Capo della Polizia Gabrielli che hanno descritto inequivocabilmente la situazione che sussiste nella provincia di Avellino.
Al momento del conferimento della cittadinanza, Gabrielli si è detto si è detto onorato del riconoscimento che è stato conferito: "non a una singola persona, ma a tutte le poliziotte e i poliziotti d'Italia", ha dichiarato il Capo della Polizia che ha aggiunto: "Quando una comunità sente parte di sé un’istituzione, siamo alla realizzazione più piena della mission dell’istituzione".
Poi un riferimento al sisma dell'80 che egli visse in prima persona: "Quello dell’Irpinia resta il più grande terremoto dell’era repubblicana e da quella vicenda prese le mosse la moderna Protezione Civile. Oggi questo territorio è appetibile, ma credo anche che sappia respingere il crimine con i suoi anticorpi".
Per Gabrielli la soluzione è una "sicurezza di tipo integrato sui territori", scambiando tempestivamente le notizie "anche a livello europeo", così da prevenire e combattere in maniera più efficace il terrorismo, che pur sembrando un argomento lontano, non possiamo ritenerci "fuori dalle minacce", ha detto Gabrielli.
"Il nostro stemma rappresenta il soccorso. La nostra amministrazione non è solo preposta alla riaffermazione della legalità, ma è in primo luogo vicina alla gente, baluardo di giustizia", ha concluso Gabrielli che si è poi trattenuto fino a tarda sera per assistere al concerto della Fanfara della Polizia in Piazza De Sanctis.
La vicinanza delle istituzioni al territorio è stata sottolineata anche da Amedeo Lepore: "Oggi celebriamo plasticamente la capacità delle istituzioni e dello Stato di essere presenti. La nostra è una terra fertile e dobbiamo riscoprire queste potenzialità affinchè sia anche una terra di sviluppo. Lottiamo contro chi crea condizioni di arretratezza e mancato sviluppo, come la camorra, e facciamo sistema".
Caterina Lengua ha, invece, sottolineato i tagli che continuano ad attanagliare l'Irpinia e che spesso creano dei limiti importanti: "L’Irpinia è una terra di mezzo troppo spesso colpita da tagli che interessano anche la giustizia. Ribadire la necessità di puntare sulla legalità e sullo sviluppo è assolutamente fondamentale".
Tra questi limiti sicuramente si inserisce la soppressione del Tribunale a Sant'Angelo dei L. a proposito dl quale Roberti ha voluto spendere qualche parola: "Era il mio tribunale ed anch’io ho sofferto molto per la sua chiusura. Ma non credo al discorso del tribunale vicino o lontano. Il presidio delle forze delle ordine deve essere capillare sul territorio. La distanza dei tribunali è molto relativa in quanto la tecnologia moderna aiuta a superare questo limite".
Insomma il monito rimane quello di fare rete e creare collaborazione tra le parti così da combattere al meglio tutte le forme di criminalità che riescono ad insediarsi anche in Irpinia.
Infine, il concerto della Fanfara della Polizia di Stato in Piazza De Sanctis alla quale ha presenziato lo stesso Gabrielli, ha concluso una giornata intensa e di grande partecipazione nel nome dei servitori dello Stato e di riferimento per la tutela della legalità e della certezza dello Stato.