Report
"Innovazione e finanza" all'Acca Software, Boccia: "L'industria 4.0 senza una società 4.0 non è possibile"
Grande partecipazione al convegno “Innovazione e finanza” promosso da Confindustria Avellino e il Banco di Napoli per interrogarsi sul come si possa fare impresa nelle realtà interne, affacciandosi alle innovazioni tecnologiche. Non a caso è stato scelto come luogo per l’incontro la nuova sede della “Acca Software” di Bagnoli Irpino, un’eccellenza del nostro territorio che vanta di essere la prima azienda in Italia nel settore del software per l’edilizia, l’architettura e l’ingegneria.
Seduti al tavolo Valeria Fascione assessore regionale all’Internazionalizzazione, Startup e Innovazione, Giuseppe Bruno presidente di Confindustria Avellino, Francesco Guido Direttore generale Banco di Napoli, responsabile Direzione regione Campania, Calabria, Puglia e Basilicata Intesa San Paolo , Guido Cianciulli amministratore delegato Acca Software, Amedeo Lepore assessore regionale alle attività produttive e Vincenzo Boccia Presidente di Confindustria Italia. Moderatore dell’incontro Generoso Picone direttore de “Il Mattino” di Avellino.
Presenti in sala tanti esponenti politici, istituzionali e del mondo imprenditoriale: la senatrice Angelica Saggese, il deputato Luigi Famiglietti, il presidente della Provincia Domenico Gambacorta, il deputato Angelo D’Agostino, Sabino Basso ex presidente di Confindustria, il presidente dell’Asi Sirignano, il sindaco di Grottaminarda Cobino di Grotta, il primo cittadino di Montemarano Palmieri, il sindaco di Sant’Angelo dei L. Repole, il Comandante provinciale dei Carabinieri Franco Di Pietro, il Questore Luigi Botte, il Prefetto Carlo Sessa, il presidente dell’Alto Calore De Stefano, il presidente Asi Sirignano, il consigliere regionale Iannace e rappresentanti sindacali. Presente anche Mario Ricco sviluppatore nel 1990 del primo sistema Common rail che ha rivoluzionato il settore automobilistico.
A prendere per primo la parola Giuseppe Bruno che ha introdotto l’argomento, sottolineando l’importanza di parlare di innovazione proprio all’Acca Software che ha fondato le sue basi su questo concetto: “Questo argomento qui assume un significato particolare perché questo luogo rappresenta una grande eccellenza del nostro territorio. Ciò di cui ha bisogno l’Irpinia sono aziende del genere. Abbiamo bisogno non di soluzioni tampone, ma di idee a lungo termine per poter investire in maniera concreta in questo territorio e creare nuove opportunità. Per portare avanti la sfida della quarta era industriale c’è bisogno di un forte legame tra mondo delle imprese e formazione, puntando su alta formazione e innovazione tecnologica”, ha dichiarato Bruno che ha concluso: “E’ ora di muoverci e noi ci siamo. Slegateci e noi correremo”.
La parola è poi passata al padrone di casa Cianciulli della Acca Software che ha spiegato dal punto di vista tecnico le innovazioni sulle quali si basa la produzione dell’azienda che utilizza il “BIM, ossia il modello virtuale di costruzione di un edificio e a breve sarà adottato in tutta Italia. Il nostro BIM “Edificius” ha il certificato di Building Smart ed è l’unica in Italia ad avere questo riconoscimento”, ha spiegato orgoglioso Cianciulli che ha aggiunto: “La nostra novità sta nel fatto che Acca è stata la prima al mondo a mettere insieme BIM e Rendering in real time”.
Con molta franchezza poi Cianciulli ha concluso svelando il segreto che li ha resi leader a livello nazionale: “puntare su personale specializzato, passione, innovazione, ricerca, valorizzazione delle persone”.
“Siamo di fronte alla quarta rivoluzione industriale e l’innovazione tecnologica diventa fondamentale anche e soprattutto per stare al passo con la crescita europea. Chi non investe in tecnologia non può avere futuro. Il processo tecnologico non può essere subito o inseguito, ma deve essere gestito”, è stato il commento di Francesco Guido del Banco di Napoli.
“Per puntare alla rivoluzione c’è bisogno di capire quale sia il capitale umano e se ci sono le risorse per poi capire dove mezzi e capacità possono arrivare. Il nostro accordo con Confindustria punta a questo ed è fondato sulla qualità e non sulla quantità. Il Sud ha bisogno di internazionalizzarsi ed è giusto che la banca aiuti gli imprenditori ad immettersi sul mercato mondiale”.
L’assessore Valeria Fasciane ha condiviso l’idea di Guido: “Il digitale e la produzione si mettono in collegamento per creare innovazione”, andando a sottolineare, tuttavia, una difficoltà del Sud a stare sul mercato: “La Campania ha perso una grande capacità di competizione e noi come Regione sappiamo che dobbiamo rispondere con innovazione e internazionalizzazione. Bisogna lavorare sul capitale umano, trovare aree di interesse strategico, mettere in circolo energie tra aziende piccole, grandi e ricercatori.
Come Regione siamo partiti dalle competenze, perché crediamo tanto nelle capacità dei nostri giovani.
I primi interventi sono stati rivolti proprio ad incentivare tutto ciò. Il nostro obiettivo è aiutare i prodotti innovativi a raggiungere facilmente il mercato internazionale”.
Grande fiducia nelle parole di Amedeo Lepore che ha dichiarato: “Queste non sono più le zone dell’osso, ma stiamo diventando sempre più la parte della polpa”, ha esordito, aggiungendo: “Bisogna passare alla fabbrica intelligente, unendo le competenze del personale e l’innovazione tecnologica, il tutto sostenuto dal sistema bancario. L’industria 4.0 è un cambiamento strutturale che tiene insieme la capacità di personalizzare la produzione e sfruttare tecnologie sempre nuove. Le zone interne stanno diventando fortemente attrattive per molte azioni che si stanno portando avanti che permettono alle aziende di essere competitive sul mercato”
“La Regione Campania scandisce ogni minuto per verificare quali effetti apportiamo al sistema e possiamo dire con orgoglio che siamo l’unica regione che ha una legge per l’industria 4.0. Dobbiamo avviare un percorso che non sia solo una nuova fase di crescita, ma il superamento di una nuova frontiera innovativa”.
Per concludere i lavori sono arrivate le parole di Boccia che si è mostrato a tratti speranzoso ed orgoglioso di questa terra e a tratti infuriato contro tutti i limiti e i gap che non permettono al nostro territorio di spiccare liberamente il volo verso un nuovo grado di innovazione: “Quando entra in gioco bellezza ed equilibrio entra in gioco l’Italia. Oggi dobbiamo puntare su un’industria del futuro che punti su formazione e innovazione. Siamo all’inizio di una stagione che ha tante potenzialità. Cerchiamo di non appiattirci sul presente”.
“Dobbiamo costruire una visione di interesse di lungo termine e allargata. Se riusciamo a rimuovere alcuni deficit potremmo ambire ad essere il primo paese industriale al mondo”, ha spiegato Boccia che si è poi soffermato sul problema fondamentale dell’Irpinia: “Questo territorio perde continuamente giovani e questo è il risultato del fatto che non esiste una industria 4.0 se non c’è una società 4.0, ossia una società inclusiva che punti sul lavoro per i giovani. Noi di Confindustria cerchiamo di costruire una visione lunga includendo i giovani e costruire un nuovo profilo economico”.
"Si riducono così le disuguaglianze, ma siamo preoccupati del fatto che l’idea di ritorno al proporzionale vuol dire ritorno ad un modello di economia di stato corporativo. Una società neocorporativa e neoassociativa, ma questo non è società 4.0. Qui non ci sono tesoretti da scambiare, ma abbiamo solo voglia di andare verso il futuro", ha dichiarato Boccia con grande passione. Dobbiamo
cambiare, dobbiamo parlare di patti di scopo: cosa vogliamo fare, quanto
vogliamo crescere per ridurre disuguaglianze. Non vogliamo che il Mezzogiorno
si senta periferia, ma che sia centro tra Europa e Mediterraneo e che si senta
parte fondamentale dell’economia industriale", è stato il commento di Boccia che ha concluso:"L’obiettivo è salvare il patrimonio industriale. Dobbiamo essere in grado di pensare e guardare al futuro puntando su un'industria innovativa. Coltiviamo i nostri sogni che, vi assicuro, possono diventare realtà in queste terre e la Acca Software ne è la prova". di Imma Finelli -