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Approvata la Legge "Salva borghi" per combattere lo spopolamento dei piccoli centri

Il provvedimento "Salva borghi" è diventato legge. Dopo l'approvazione di Montecitorio, il decreto ha ottenuto il lasciapassare anche di Palazzo Madama con 205 voti a favore e nessun contrario.
Una legge importante che riguarderà ben 5.591 "piccoli" comuni. In Italia quelli che si definiscono tali sono tutti i comuni al di sotto dei 5mila abitanti, oppure i comuni istituiti con la fusione tra centri che hanno, ognuno, popolazione fino a 5mila abitanti. Rappresentano quasi il 70% dei Comuni italiani e ospitano 11 milioni di persone.
L'obiettivo principale della legge è quello di frenare lo spopolamento che rappresenta la piaga principale dei piccoli comuni ed incentivare l'arrivo dei turisti in questi luoghi, attraverso azioni mirate, promuovendo lo sviluppo sostenibile economico, sociale, ambientale e culturale. Inoltre si punta ad incentivare la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale, rurale, storico, culturale e architettonico.
Lo scopo è raggiungere un equilibrio demografico del Paese, favorendo la residenza nei piccoli comuni, adottando misure a favore dei cittadini che vi risiedono e delle attività produttive già esistenti.
Oltre a non superare la soglia dei 5mila abitanti, i comuni per poter beneficiare dei finanziamenti destinati ai piccoli borghi, dovranno rispettare anche altre caratteristiche: devono essere comuni collocati in aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico; comuni caratterizzati da marcata arretratezza economica; comuni nei quali si è verificato un significativo decremento della popolazione residente rispetto al censimento generale della popolazione effettuato nel 1981; comuni caratterizzati da condizioni di disagio insediativo, sulla base di specifici parametri definiti in base all’indice di vecchiaia, alla percentuale di occupati rispetto alla popolazione residente e all’indice di ruralità.
La legge punta su alcuni interventi in particolare:
- RECUPERO DEI CENTRI STORICI: La legge  prevede la possibilità di individuare, all’interno dei centri storici, le zone di particolare pregio, dal punto di vista dei beni architettonici e culturali, da riqualificare con interventi, pubblici e privati, per riqualificare l’area urbana, rispettando le tipologie delle strutture originarie. La legge consente, fra l’altro, ai comuni in questione, di acquisire e riqualificare immobili per contrastare l’abbandono di terreni e di edifici, di acquisire o stipulare intese per il recupero di case cantoniere e di stazioni ferroviarie non più utilizzate.
- TASSE E TRIBUTI DI TARIFFE PER I SERVIZI PUBBLICI EROGATI: Nei piccoli comuni è consentito il ricorso alla rete telematica gestita dai concessionari della Agenzia delle dogane e dei monopoli per favorire il pagamento di imposte e tributi.
- BANDA ULTRALARGA: Per promuovere i piccoli Comuni per cui non vi è interesse da parte degli operatori a realizzare reti di connessione veloce e ultraveloce,  possono essere destinatarie delle risorse in attuazione del piano per la banda ultralarga del 2015
- PRODOTTI A CHILOMETRO ZERO: I piccoli Comuni potranno promuovere il consumo e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta o a chilometro utile. Questi ultimi sono quelli il cui luogo di produzione, di coltivazione o di allevamento della materia prima sia situato entro 70 chilometri da quello di vendita e per i quali è dimostrato un limitato apporto delle emissioni inquinanti derivanti dal trasporto. 
- TRASPORTI E ISTRUZIONE NELLE AREE RURALI E MONTANE: La legge indica il piano per l’istruzione destinato alle aree rurali e montane che viene predisposto dal presidente del consiglio, di concerto con il ministro dell’economia. Il piano punta al collegamento delle scuole poste in tali aree, all’informatizzazione e alla progressiva digitalizzazione delle attività didattiche e amministrative. Per quanto riguarda i trasporti si punta ad azioni apposite per le aree rurali e montane.
- SERVIZI: E' prevista la facoltà di istituire, anche in forma associata, centri multifunzionali per fornire servizi anche in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale. 
Inoltre la legge prevede interventi anche per la STAMPA QUOTIDIANA e la PROMOZIONE CINEMATOGRAFICA: la legge prevede che si promuova l’intesa tra Governo, l’ANCI, la Federazione italiana editori giornali e i rappresentanti delle agenzie di distribuzione della stampa quotidiana perché la vendita dei quotidiani sia assicurata anche nei piccoli comuni.  Per la cultura cinematografica si prevede che ogni anno il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, d’intesa con l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, le Regioni e le Film Commissions regionali, predisponga iniziative per la promozione cinematografica anche come mezzo per una valorizzazione turistica e culturale.
Il decreto istituisce il Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni che ca una dotazione complessiva di 100 milioni e serve a finanziare investimenti, (10 milioni di euro per l’anno 2017, e 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023). Per l’utilizzo delle risorse è prevista la predisposizione di un piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni e un elenco di interventi prioritari assicurati dal Piano nazionale. Inoltre, sono ben 54 i milioni destinati alle ciclovie turistiche; tra queste c'è anche la tratta Caposele - Santa Maria di Leuca.