Avellino seconda provincia in Italia per illegalità ambientale nel 2023, con oltre 1.200 reati: rifiuti e cemento i settori più colpiti

Torna sotto i riflettori il tema dell’illegalità ambientale in Irpinia, con la pubblicazione del primo "Rapporto Ecomafia in terra Irpina", presentato oggi da Legambiente e Libera in una conferenza stampa ad Avellino.
La criminalità ambientale registra numeri da record per la provincia di Avellino: 1.203 reati ambientali accertati grazie al lavoro delle forze dell'ordine nel solo 2023, pari al 3,38% del totale nazionale, collocando il territorio al secondo posto in Italia per numero assoluto di ecoreati, subito dopo la provincia di Napoli.
Il fenomeno colpisce in modo particolare i settori del ciclo dei rifiuti, con 763 reati accertati (primo posto nella classifica nazionale), e quello del cemento, con 349 reati (secondo posto). Seguono gli illeciti legati ai reati contro gli animali e agli incendi boschivi e di vegetazione.
Avellino: dieci anni nella morsa dei reati ambientali
Il bilancio dell’ultimo decennio è preoccupante: 7.496 reati ambientali registrati tra il 2014 e il 2023, alla media di 2 illeciti penali al giorno, con un trend in crescita costante che ha visto la provincia risalire la classifica nazionale fino ai nel 2023. Le persone denunciate sono state 5.511 e 821 i sequestri.
Le proposte per cambiare rotta
Alla luce della gravità della situazione, Legambiente e Libera propongono una serie di azioni concrete per rafforzare la legalità e proteggere l’ambiente in provincia di Avellino:
Tavolo di monitoraggio permanente presso la Prefettura, con enti locali, forze dell’ordine e associazioni.
Percorsi di educazione alla legalità ambientale nelle scuole, promossi con il Provveditorato.
Formazione specifica per gli agenti della Polizia Municipale, per potenziare le capacità di intervento.
Commissioni Antimafia nei Comuni con oltre 15.000 abitanti, coordinate su scala provinciale.
Indagine conoscitiva sulla criminalità ambientale in Irpinia, affidata alla Commissione Regionale Anticamorra.
Completamento del ciclo integrato dei rifiuti secondo l’economia circolare, per sottrarre il settore alle infiltrazioni criminali.
“L’Irpinia ha bisogno di risposte strutturate. Le comunità locali non devono restare sole nella lotta per la legalità ambientale e va sostenuto l'impegno delle forze dell'ordine e della magistratura. Servono prevenzione, trasparenza, sinergie istituzionali e il coinvolgimento diretto della cittadinanza" è l’appello che arriva da Legambiente e Libera. Il caso della provincia di Avellino sarà anche al centro dei lavori di "ControEcomafie", la conferenza nazionale organizzata da Libera e Legambiente a Roma il prossimo 16 e 17 maggio, in occasione del decennale dell'approvazione della legge 68 del 2015 che ha introdotto I delitti ambientali nel nostro Codice penale.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il Rapporto Ecomafia in terra Irpina di Legambiente e Libera, per consultare i dati completi sulla situazione provinciale sulle pagine social di Legambiente Avellino e Libera Avellino.