L’Abbazia del Goleto entra a far parte del novero dei Santuari diocesani
L’Abbazia del Goleto entra a far parte del novero dei Santuari della diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia. Lo ha reso noto ai fedeli il rettore, don Salvatore Sciannamea, durante la celebrazione domenicale dando lettura del decreto vescovile.
La rettoria di San Luca nel complesso abbaziale di San Guglielmo al Goleto è da alcuni decenni punto di riferimento spirituale e meta di pellegrinaggi, rinverdendo la storia quasi millenaria del luogo di culto.
Fin dalla fondazione nel 1133 da parte del patrono principale dell’Irpinia, San Guglielmo da Vercelli, ha assolto un ruolo preminente nella vita di fede attraverso l’attività, nella cittadella monastica, prima di una comunità di monache con alcuni monaci per l’assistenza spirituale, dove l’autorità suprema era rappresentata dalla Badessa, caso molto raro e ricco di suggestione per la riscoperta odierna.
In seguito, vi fu la presenza di una comunità monacale benedettina solo maschile dipendente dall’Abbazia di Montevergine. Dopo la soppressione nel 1807 ad opera di Giuseppe Bonaparte, solo verso l’inizio degli anni settanta del Novecento, grazie all’ammirevole dedizione del benedettino Padre Lucio Maria De Marino del monastero di Montevergine, iniziò un nuovo corso, segnato dal recupero materiale e spirituale del luogo.
Nel 1990 l’Arcivescovo Mario Milano affida la cura spirituale alla comunità di Jesus Caritas dei Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld, la loro presenza durerà fino al luglio 2021. Durante tale periodo il luogo è stato il centro delle attività diocesane, rivolte soprattutto ai giovani e ai tanti pellegrini provenienti anche da province e regioni limitrofe.
Nel 2000 l’Arcivescovo Salvatore Nunnari istituiva la rettoria di San Luca. Oggi il complesso abbaziale ospita una fraternità sacerdotale diocesana che prosegue il lodevole lavoro dell’accoglienza e del servizio spirituale.
Con queste premesse, l’Arcivescovo Pasquale Cascio ha deciso di erigere il luogo al rango di Santuario diocesano con decreto datato 30 settembre scorso. L’annuncio è avvenuto mentre il complesso dell’Abbazia era tra i protagonisti delle giornate FAI (Fondo Ambiente Italiano) di autunno. Il flusso composto dei pellegrini e dei turisti interessati allo straordinario contesto storico continuerà con un altro attestato, quale riconoscimento di una natura sempre nuova, segno paradigmatico della resilienza del popolo irpino.