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Cinque persone denunciate dai carabinieri forestali tra Torrioni, Aquilonia e Grottaminarda

Prosegue l’azione dei Carabinieri del Gruppo Forestale di Avellino, costantemente impiegati in servizi di controllo del territorio finalizzati a garantire sicurezza e rispetto della legalità.

In particolare:

-      i Carabinieri della Stazione Forestale di Avellino, a seguito di controlli mirati alla prevenzione e repressione dei reati ambientali in aree protette, hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Benevento tre persone. Nello specifico si accertava che gli stessi, in concorso fra loro e nelle rispettive qualità di proprietario, esecutore materiale e rappresentante legale di un’impresa boschiva, in agro del comune di Torrioni, avevano proceduto al taglio del bosco castanile in assenza di autorizzazione.

Nel corso delle indagini si appurava che il comproprietario del fondo, al fine di ottenere l’autorizzazione al taglio del bosco, aveva dichiarato falsamente che tale area non era sottoposta al vincolo ambientale.

Oltre alla denuncia sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di euro 1.800 per taglio di bosco in assenza di autorizzazione.

La legale rappresentante dell’impresa boschiva è stata altresì denunciata in quanto ritenuta responsabile di aver messo sul mercato la legna derivante da quel taglio boschivo non autorizzato;

-      i Carabinieri della Stazione Forestale di Lacedonia hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino il titolare di un’azienda agricola, ritenuto responsabile di “Pascolo abusivo”: faceva pascolare i suoi bovini all’interno di un terreno agricolo privato di Aquilonia;

-      i Carabinieri della Stazione Forestale di Mirabella Eclano, a seguito di controllo sulla corretta gestione delle acque reflue di un impianto di distribuzione carburante di Grottaminarda, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Benevento l’amministratore della società: all’esito delle verifiche i militari hanno accertato che l’impianto era sprovvisto dell’autorizzazione per lo scarico delle acque reflue industriali.