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Lacedonia, sequestrati e distrutti 70kg di pesce di vario genere privi di tracciabilita'

I Carabinieri della Stazione Forestale di Lacedonia, unitamente ai colleghi della Stazione Forestale di Volturara Irpina ed al personale dell’ASL di Avellinoseguito  controlli ad attività commerciali ubicate nella Valle del Calaggiohanno elevato sanzioni amministrative per un totale di 1.500 euro a carico del titolare di un’attività dedita alla vendita di pesci, crostacei e molluschi dove si riscontrava la presenza di pesce di vario genere privo delle informazioni obbligatorie al consumatore e di tracciabilità. Gli operanti hanno pertanto proceduto al sequestro di circa 70 chili di pesce di vario genere (salmone, tonno, pesce spada, sogliole, gamberi, calamari, moscardini, alici, merluzzi ed altro) e alla distruzione sul posto mediante la procedura prevista dalla norma;
i Carabinieri della Stazione Forestale di Castel Baronia, nell’ambito del controllo del territorio finalizzato alla repressione del fenomeno del bracconaggio, in area boscata del comune di Vallesaccarda rinvenivano un laccio in acciaio per il prelievo di selvaggina, presumibilmente cinghiali. La trappola, vietata ai sensi della Legge 157/92 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) è stata sottoposta a sequestro.  Del reato commesso da parte di ignoti è stata notiziata la Procura della Repubblica di Benevento. Sono in corso indagini tese all’individuazione dei responsabili;
i Carabinieri della Stazione Forestale di Serino, a seguito mirati controlli, hanno elevato sanzioni amministrative per un totale di 200 euro a carico di quattro persone che, in violazione alle normative vigenti, avevano proceduto all’abbruciamento di rifiuti vegetali fuori dall’orario consentito;
Carabinieri della Stazione Forestale di Lacedonia hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino un uomo di Aquilonia ritenuto responsabile del reato di “Introduzione o abbandono di animali nel fondo altrui e pascolo abusivo”. Nello specifico, all’esito del controllo i Carabinieri accertavano che il predetto aveva illecitamente introdotto del proprio bestiame in un terreno privato, adibito a coltura di cereali, sito in agro del Comune di Monteverde.