Scompare Gianni Raviele un protagonista del giornalismo e della cultura
Lutto nel mondo del giornalismo e della cultura per la scomparsa di Gianni Raviele. Si è spento a 89 anni il giornalista colto e raffinato, promotore di splendide iniziative che ancora oggi sono ricordate per l'importanza e la grandezza della Rassegna San Martino Arte, tra gli eventi più seguiti nel panorama nazionale. Giornalista Rai e responsabile della redazione cultura del Tg1, è stato insieme a Piero Angela e Andrea Barbato tra i fondatori del Tg delle 13.30. E' stato direttore generale di Telesanmarino e vicedirettore del Tg2. Ha firmato importanti e storiche trasmissioni della Rai, come Prisma e Primissima insieme a Lello Bersani e Vincenzo Mollica. Dal 1998 è stato apprezzato direttore editoriale dell'emittente televisiva arianese Canale 58 della famiglia Bruno dove nel 2006 ha fondato il premio " L'Irpino dell'Anno" riconoscimento prestigioso dedicato agli irpini illustri che si sono distinti nell'attività imprenditoriale, professionale e culturale. Ha curato trasmissioni di spessore con il garbo e la riconosciuta capacità professionale apprezzata da tutti, lavorando con firme dello spessore di Agnes, Biagi e Zavoli. Legatissimo al suo paese natio San Martino Valle Caudina dove fondò la locale Pro Loco dedicando anni della sua vita e realizzando mostre e rassegne tra le più seguite nella regione con la presenza di artisti di fama nazionale come Vasco Rossi, Pino Daniele, Andrea Bocelli, Antonello Venditti, Zucchero, Carlo Verdone, Lucio Dalla che per la prima volta propose la canzone "Caruso" , eventi con artisti internazionali e protagonisti della cultura nazionale. L'estate di San Martino Valle Caudina ha rappresentato per molti giovani l'evento più atteso e importante nel panorama musicale, artistico e culturale. Circa un mese di grande partecipazione da tutta la Campania e non solo, per gustare il cartellone culturale e musicale proposto da Raviele. Verrà sepolto dopo i funerali nella sua San Martino dove nel 2015 ha ricevuto la cittadinanza onoraria. Lascia un vuoto difficilmente colmabile tra i tanti che hanno avuto il piacere e l'onore di frequentarlo: un grande professionista e un grande osservatore dell'evoluzione della società contemporanea raccontata sempre con eleganza e facendo emergere il lato positivo della tradizione e della potenzialità della gente irpina e non solo. (A.P.)