Comuni
Mi chiedo cosa sia stato fatto dal 15 marzo in poi per individuare i meccanismi di
diffusione del virus che resero necessaria quella dichiarazione e se Regione ed ASL
ritengano di aver adempiuto ai loro compiti in tal senso. La delimitazione della
> non può essere strumentale soltanto alla tutela, pur doverosa, del
territorio ad essa esterno; al suo interno andavano poste in essere iniziative
straordinarie ed eccezionali, come sollecitate in quel documento ed ancor più in
quello sottoscritto dai primari del nostro ospedale: sembra che ci si sia limitati ad allestire nel nosocomio un’area Covid con modalità tali che essa ha spesso rischiato
di essere più occasione di infezione che baluardo di cura, senza alcun intervento sul
territorio. Non ci si può trincerare dietro la mancanza di normative specifiche: criteri
di opportunità e buon andamento dell’amministrazione richiedono che ad una
situazione diseguale rispetto alle altre si applichino azioni differenti e peculiari. Né
le difficoltà di esecuzione ed analisi dei tamponi possono giustificare, ad esempio,
l’inesistenza di serie indagini epidemiologiche, di sforzi tesi ad individuare soggetti
asintomatici potenzialmente contagiosi, di analisi delle probabili occasioni di
contagio degli ammalati e della loro articolazione all’interno dello stesso territorio
comunale (esteso più dei comuni di Napoli e Salerno, sommati insieme). Le
segnalazioni di situazioni domestiche di particolare disagio e pericolo fioccano:
qualche intervento viene ottenuto soltanto grazie al clamore sui mezzi di
informazione ed alla meritoria opera del volontariato, cui va il mio plauso come ai
sanitari tutti.
La percezione di abbandono persiste.
Io non so usare i “social”; cosi continua il dott.Melito - mi piacerebbe che gli organi di informazione e tutti coloro che hanno quei contatti diretti con la popolazione che io non ho più, sollecitassero
gli arianesi tutti a far giungere – tramite i social o in qualsiasi altro modo lecito - la
propria voce al Presidente della Regione ed al Direttore Generale della ASL di
Avellino, chiedendo di non vedere più in Ariano soltanto un pericolo da circoscrivere
ma una comunità che ha diritto alla salute ed alla quale serve a tale scopo
un’attenzione peculiare e prioritaria. Facciamoci sentire! Questa era l’esigenza che
portò al documento degli ex consiglieri ed essa è più che mai attuale".
Vittorio Melito
Ariano - L'appello dell'ex sindaco Vittorio Melito con tante domande e l'invito a non demordere
Sono stato Sindaco della Città di Ariano Irpino dal 1996 al 2000, restando poi
sempre lontano dalla politica attiva. Così il dott. Vittorio Melito nel suo appello proposto ai mass media da Enrico Franza nella nota sottoelencata.
" L’amore per la Città, in questa situazione così
grave, mi spinge ad esprimere alcune considerazioni, senza certo per questo voler
“fare politica”.
Non è un mistero (Enrico Franza lo ha scritto sul suo profilo Facebook) che qualche
giorno fa ho preso l’iniziativa di sollecitare i componenti del disciolto Consiglio
comunale ad assumere una posizione comune, contribuendo a redigere il
documento unitario poi pubblicato. Li ringrazio di aver condiviso le mie
preoccupazioni.
Domani scade l’ordinanza n. 17 del Presidente della Regione che ha dichiarato
Ariano <zona rossa>: sarà probabilmente prorogata; considerato l’andamento
dei contagi e – da ultimo – quanto accaduto al centro Minerva, è augurabile che sia
così.
A proposito: ma si dovevano proprio aspettare quindici giorni ed il verificarsi di
decessi prima di verificare la condizione degli anziani in comunità ubicate nella zona
rossa?