Avellino - Caduta di stile in Consiglio comunale per un microfono a propria insaputa aperto.
"Se 'o trovo a Todisco 'o resto 'nderra! Dingello a Todisco che ci spacco a faccia", è l'espressione emersa durante il dibattito in aula sul project financing rispetto al futuro dello stadio di Avellino. Le parole sono state espresse dal Presidente del consiglio comunale, Ugo Maggio, e confidate a microfono aperto al sindaco Gianluca Festa seduto al suo fianco. Il fuorionda rimbalzato nell'aula è emerso dopo che la consigliera comunale Iannuzzi, insieme ad altri suoi colleghi della minoranza, stava reclamando per ottenere il rispetto del regolamento al fine di poter presentare gli emendamenti al deliberato consiliare del project financing dello stadio comunale. Il presidente del consiglio aveva suscitato la reazione dei consiglieri tra cui Alessandra Iannuzzi sulla presentazione di ulteriori emendamenti, che a dire di Francesco Todisco, come evidenziato sul post del proprio profilo, " non viene ritenuta idonea a formulare il suo pensiero autonomamente, ma ha bisogno del "riferimento" ( in questo caso politico, cioè Todisco,ndr). A questo punto - ha dichiarato Todisco - " chiedo al Prefetto, al quale scriverò formalmente, di voler intervenire, nella pienezza delle sue prerogative, al fine di evitare che un soggetto che abbia tale concezione della dialettica politica, che sfocia nella minaccia di stampo delinquenziale, possa rappresentare la massima istituzione democratica della città. Chiedo ai consiglieri comunali, di maggioranza e minoranza, di attivare l'istituto della sfiducia poichè sono del tutto evidenti le ragioni per cui Maggio non può rivestire oltre tale nobile funzione di garanzia".
Non tarda ad arrivare la dichiarazione a mezzo comunicato stampa del presidente del Consiglio, Ugo Maggio, in relazione a quanto avvenuto nel Consiglio comunale del 23 gennaio.
«Rispetto a quanto accaduto in Consiglio comunale nella tarda serata di ieri, da Presidente dell’assise, professionista e cittadino di Avellino, sento di porgere le mie più sincere scuse all’amico Francesco Todisco, ai consiglieri tutti ed alla città. Dopo molte ore di Consiglio comunale, e dopo essere stato oggetto di ripetuti e durissimi attacchi, soltanto per essermi impegnato far rispettare il regolamento consiliare, probabilmente anche a causa della stanchezza, mi sono purtroppo abbandonato ad espressioni che in nessun modo fanno parte della mia maniera di parlare, di pensare e di agire. La mia storia personale e politica testimonia meglio delle parole che condanno da sempre ogni forma di violenza, sia fisica che verbale, e che nutro profondo rispetto per l’altrui opinione e per tutti i rappresentanti politici presenti all’interno del Consiglio comunale o esterni ad esso».