Bagnoli - Attesa per il Meeting sulla prevenzione del tumore al seno con il chirurgo Prof.Giovanni Corso
L’importanza della prevenzione nei tumori al seno è il tema dell’evento organizzato dall’amministrazione Comunale di Bagnoli Irpino, per il prossimo 21 e 22 maggio 2022 presso il cinema comunale e l’oratorio parrocchiale.
La due giorni riservata alla prevenzione, con un convegno sul tema ed una giornata dedicata allo screening con visite senologiche gratuite, vedrà la partecipazione del Prof. Giovanni Corso, luminare in materia e originario di Bagnoli. A promuovere l’evento è l’assessore alla cultura del comune di Bagnoli Irpino Rolisa Corso. “L’ Amministrazione Comunale di Bagnoli Irpino presenta il primo “Bagnoli Cancer Meeting”, 21 Maggio ore 17 presso la Sala Cinema, un progetto nato dalla stretta collaborazione con il Prof. Giovanni Corso, chirurgo senologo presso l’Istituto Oncologico Europeo di Milano (IEO), docente dell’Università Statale di Milano e Presidente della Società Europea di Prevenzione sul Cancro (ECP).
Il progetto ha come obiettivo un percorso formativo di divulgazione scientifica rivolto ai cittadini e ai medici, il nostro intento è di porre le basi affinchè questo incontro sia continuo nel tempo. Per la nostra Comunità è motivo di grande orgoglio ospitare il Prof. Corso, originario di Bagnoli, che ha fatto della medicina e della ricerca la sua missione di vita. È un Convegno aperto a tutti e dove ognuno potrà interagire con i medici relatori, è una Campagna di sensibilizzazione sul cancro e verso la Ricerca scientifica che ha bisogno del supporto di tutti noi”.
L’emozione particolare provata nell’ organizzare un convegno medico e una raccolta fondi sui tumori nel suo paese di origine la racconta il dottor Giovanni Corso: chirurgo senologo, ricercatore universitario e presidente dell‘ European cancer prevention organization.
“Era già nei miei pensieri avviare una serie di convegni di divulgazione scientifica per tutti. Come affermato altrove, la scienza deve raggiungere tutti i settori sociali, culturali, politici e professionali. Non solo le “alte sfere”. Sembrerà strano, ma è più difficile trasmettere un risultato scientifico ad un “non addetto ai lavori”, piuttosto che agli scienziati stessi. La divulgazione scientifica non deve banalizzare il dato scientifico come se fosse una favoletta, con un Reel, o un TikTok sui social. Il comunicato deve sempre essere fedele e conforme al suo significato. Questo non è affatto semplice. Così ho ritenuto opportuno ritornare proprio alle mie origini per dare il via a questo progetto: Bagnoli Cancer Meeting. Ovviamente se le amministrazioni e le autorità varie locali saranno favorevoli negli anni venturi, si potrebbe costruire un percorso annuale. Questo primo evento è sicuramente importante, la gente è curiosa, vuole conoscere. Vanno benissimo le sagre, i raduni, le scorrazzate, ecc. ma abbiamo bisogno anche e soprattutto di cultura. Se ne tenga conto. Nel mio dipartimento universitario, sono responsabile proprio di questo: la Terza Missione. Un settore che ha l’obiettivo di fornire un’adeguata preparazione universitaria degli studenti, dei professionisti e della gente comune attraverso corsi specialistici di master e di divulgazione scientifica. Anche l’Università ritiene utile che “tutti” siano informati”.
Dott. Corso quali saranno gli argomenti maggiormente trattati nel convegno?
“Tumori epidemiologia, eredità e prevenzione? Gli argomenti trattati saranno vastissimi e di interesse globale. Che cos’è il cancro? Quanti tumori ci sono nel mondo? Quali sono gli stati più colpiti? I tumori possono essere ereditari? Che cosa è la prevenzione? Le donne hanno avuto un ruolo nella scienza? Cercherò di offrire risposte multiple a tutte queste domande. Sono di interesse universale.
A proposito di prevenzione quanto incide una diagnosi precoce nella lotta ai tumori?
Tantissimo. Un tumore diagnosticato in fase di screening e quindi precoce può avere la possibilità di guarigione anche oltre il 90%. La pandemia da COVID19 ha distrutto letteralmente gli screening con la chiusura forzata e insensata degli ambulatori oncologici e solo da poco sono stati ripresi a pieno ritmo. Avremo nei prossimi decenni una pandemia di tumori. Chi ci curerà?
Perché il tumore alla mammella è fra i più diffusi fra le donne?
Le cause sono molteplici e la risposta definitiva non c’è ancora. Il tumore mammario è quello più frequente ma anche quello più studiato al mondo. Possiamo dire che purtroppo è una vera e propria epidemia. Una donna su 9 nel corso della propria vita può ammalarsi di questa patologia. Tuttavia, le possibilità di guarire da un tumore mammario rimangono più alte rispetto a molti altri tumori.
Con la prevenzione e gli screening la lotta al tumore del seno ha raggiunto risultati impensabili fino a qualche anno fa. La ricerca a che punto sta?
Esattamente. Lo screening ha inciso significativamente sulla prognosi del carcinoma mammario. La ricerca avrà compiuto la sua missione quando non sarà più necessaria la chirurgia per curare i tumori in generale. La direzione è questa. Non possiamo pensare di eliminare i tumori in senso epidemiologico e diagnostico, io almeno non vedo questa prospettiva. La soluzione è la cura mirata e non invasiva. Il prof. Veronesi riteneva che si doveva passare dal massimo trattamento tollerato al minimo trattamento efficace. In passato la chirurgia era l’unica soluzione per la cura dei tumori. Oggi non è più così. I pazienti venivano sottoposti ad ampie demolizioni di organi con conseguenze nefaste non solo sulle prospettive di vita, ma anche dal punto di vista psicologico. Basti pensare che a seguito di evidenti danni mentali, negli ultimi anni si è sviluppata la psico-oncologia. Le cure neo-adiuvanti e/o adiuvanti, prima e/o dopo l’intervento chirurgico, sono indispensabili in moltissime patologie oncologiche.
Grazie e complimenti,
Giulio Tammaro