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Cairano - La scomparsa di Zì Carminuccio, il ricordo del sindaco e dell'associazione Irpinia 7x

Oggi Cairano si é svegliata senza quel soffio di dolcezza e di leggerezza che ci ha sempre donato Zi Carminuccio. Non era solo una persona speciale, una creatura gioiosa e accogliente, ma soprattutto rappresentava per molti uno stato d’animo, un sentimento nobile contadino che voleva dire accoglienza, felicitanza, disponibilità, rispetto, sobrietà; qualità e valori preziosi troppi spesso ormai introvabili.
Così il sindaco di Cairano, Luigi D'Angelis in un post su Facebook, ricorda un personaggio amato da tutti per la sua semplicità e l'amore per la sua Cairano. Il post così continua, " Io ironicamente lo definivo il monumento più visitato di cairano: un’icona che non smetterà di donarci quel dolce suono del suo organetto, quel sorriso onesto nella bellezza del suo volto che offriva come un fiore di benvenuto a chiunque arrivava a cairano e a tutti quelli che incrociava con lo sguardo. A CAIRANO NON CI MANCA NULLA, ABBIAMO L’ARIA! Il tempo ci consegnerà il valore della sua testimonianza. Grazie zi Carminuccio!! " 

Anche l'Associazione Irpinia 7x ricorda lo scomparso:
 “E’ andato a suonare la fisarmonica altrove, in un posto dove potrà diffondere e spiegare la sua filosofia. Ha lasciato questa terra Carmine Di Biasi, per tutti Zi’ Carminuccio, colui che aveva regalato la riflessione più intensa ed efficace per raccontare che cosa per lui e per tanti altri rappresentasse Cairano: A Cairano c’è l’aria, non serve più niente”.

E’ il ricordo dell’associazione “Irpinia 7X”, che da Cairano al mondo e viceversa vuole ricordare Zi’ Carminuccio così, con il sorriso felice del suonatore di fisarmonica, orgoglioso di vivere dell’aria della sua Cairano.  

Carmine Di Biasi aveva 93 anni. “Nella sua essenziale saggezza – scrive l’associazione - Zi’ Carminuccio in questo modo aveva condensato il significato che Cairano, il più piccolo comune della provincia di Avellino, tra i più piccoli del Sud, aveva per chi l’abitava e l’amava. Un paradigma rivoluzionario che si era delineato come una sfida, una serena e disarmata battaglia di resistenza che si fondava sulle qualità profonde e autentiche di Cairano: un paese simbolo della volontà di resistere nell’Irpinia più interna e di ribaltare lo schema imposto dalla modernità devastante attraverso un percorso di riscoperta di valori, significati e atmosfere che si facevano progetti per l’avvenire”.