“Controvento” dopo le dimissioni di Festa, “Avellino, se non ora quando?”
Comunicato dell’associazione “Controvento” :
L’annuncio delle dimissioni di Gianluca Festa dalla carica di sindaco, giunto in seguito a un’inchiesta giudiziaria che è in pieno svolgimento e che purtroppo potrà riservare ulteriori, consegna un’inappellabile verità: Avellino ha urgente bisogno di una svolta.
Un cambiamento radicale e profondo che impegni l’amministrazione della cosa pubblica, ripulendo il terreno da ogni trama di malgoverno e degrado, qualsiasi sospetto di associazione a delinquere, turbativa d’asta, falso in atto pubblico e omissione in atti di ufficio, che sono i reati contestati ai manovratori dell’ormai celebre sistema Avellino.
Un rinnovamento nei modi e nei termini della pratica politica, che recuperi il meglio delle esperienze del passato e le rilanci nel dialogo e nel confronto continuo tra la comunità dei cittadini e l’Istituzione Comune.
Una stagione che scuota le coscienze e rianimi una popolazione avvilita e disorientata: così come avvenne negli anni ’70 con il sindaco Antonio Aurigemma, che fece della città il laboratorio di equilibri politici avanzati tra cattolici e sinistra; così come si verificò alla metà degli anni ’90 con il sindaco Antonio Di Nunno, che ridiede un’anima e una prospettiva di dignità e orgoglio alla comunità; così come può succedere oggi, in uno dei momenti più tristi e cupi che la storia avellinese è costretta a registrare e subire. Avellino merita altro.
Affrontare e risolvere la questione morale che da tempo qui è posta, il cui profilo è stato denunciato più volte dall’associazione “Controvento”, non può diventare un impegno soltanto dell’autorità giudiziaria. Deve essere l’imperativo prioritario della parte sana – la stragrande maggioranza – della città, delle forze attive, delle energie appassionate, delle intelligenze vigili che ad Avellino sono presenti. E’ assolutamente indispensabile che da loro venga una risposta adeguata alla gravità di una emergenza che da anni attraversa Avellino, ripristinando i principii fondanti della legalità, della trasparenza, della partecipazione e della democrazia. Occorre che l’azione politica recuperi il suo significato autentico e combatta il degrado civile con proposte e progetti all’altezza della situazione: se non ora quando?