Il giglio di San Pasquale portato a spalla lungo le strade di Taurasi
“Un sogno che nasce, una storia che resta”, questo lo slogan coniato dall’Associazione culturale Taurasium in occasione del trasporto a spalla, spettacolare e suggestivo, lungo le strade di Taurasi dell’imponente giglio realizzato per la ricorrenza della festa religiosa di San Pasquale Baylon.
I componenti dell’associazione, negli ultimi mesi, si sono alacremente impegnati per costruire un obelisco ligneo di grandi dimensioni, poi decorato con artistici e colorarti adorni di cartapesta, sormontato dalla statua del santo, il cui culto è fortemente radicato nella cittadina irpina.
L’opera e l’iniziativa sono state particolarmente elogiate dalla comunità taurasina, che ha riservato ai promotori i propri calorosi e meritati apprezzamenti. Ed è proprio il presidente dell’organismo culturale, Alberico Cardia, a spiegare il significato e il valore storico che ha spinto l’associazione a costruire il giglio e poi a condurlo a spalla attraversando le strade del paese.
“Negli anni Novanta – ricorda il presidente Cardia –, Taurasi per la festa di San Pasquale ospitò un artistico giglio di Nola, grazie alla volontà e alla tenacia dell’organizzatore dell’evento, il compianto cavaliere Gaetano Abate. Quell’obelisco rimase impresso nei cuori dei taurasini e io, a quel tempo adolescente, ne rimasi estasiato. Così, dopo aver coltivato per anni il sogno di creare un giglio per Taurasi, siamo riusciti finalmente a realizzarlo, coniando anche uno slogan: “Un sogno che nasce, una storia che resta”.
Con tanta abnegazione, lavorando duramente e facendoci carico di tutte le spese, abbiamo realizzato il nostro giglio in onore di San Pasquale e lo abbiamo donato alla comunità. Pertanto, a nome dell’Associazione Taurasium – aggiunge Cardia – ringrazio sentitamente il dottor Antonio Tranfaglia e l’avvocato Giuseppe Vitiello, il sindaco e il vicesindaco di Taurasi, la famiglia del cavaliere Gaetano Abate nella persona della figlia Rosa, presente all’iniziativa, Francesco Maria Tranfaglia che ha benedetto l’obelisco, l’architetto Gaetano Iannuzzi e i volontari della Croce Rossa. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto e il supporto dei miei collaboratori, ai quali va un affettuoso ringraziamento: Alessandro Palermo, Eufemio De Prisco, Giuseppe Di Chiara, Michele Fasano, Pietro Giovino, Emanuele Giovino, Diego De Angelis, Angelo Somma, Emilio Lecce, Orazio Ioanna, Ausilio Iovannella, Carmine Sartorio, Francesco Carfagna, Domenico Buono, Giuseppe Simoniello, Daniele Colucciello, Daniele Sergio, Carmine Vozzella.
Abbiamo fissato un punto di partenza – conclude il presidente dell’Associazione Taurasium -, non un punto di arrivo. È stato un banco di prova per far ridiventare grande la festa di San Pasquale. E con questo obiettivo ci siamo rimboccati le maniche, proprio per essere comunità festiva e di fede nel nome del nostro santo così amato e venerato dai taurasini”.