Comuni
Il Viminale boccia lo stop ai sindaci che vogliono candidarsi alle Regionali
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Intanto il Viminale boccia lo stop ai sindaci che vogliono candidarsi alle Regionali, inserito nella legge elettorale. Uno stop che prevede l’ineleggibilità anche per i primi cittadini sotto i 5 mila abitanti. Con obbligo di dimissioni tre mesi prima della fine della consiliatura regionale, e non più alla data di presentazione delle candidature. Aveva già protestato l’Anci. Ora per il ministero ci sono “ perplessità sul piano della legittimità costituzionale”. In primis perché si “crea disparità con gli altri casi di ineleggibilità”, visto che un sindaco deve dimettersi prima. E c’è - scrive il Viminale - “ un effetto demolitorio sui Comuni, a prescindere dal numero di abitanti”. Perché - è scritto - “la norma regionale potrebbe avere ricadute eccessivamente penalizzanti sul completamento del mandato dei Comuni”. Cioè, “un sindaco - si legge - dovrebbe dimettersi molto prima della candidatura determinando la fine anticipata certa dell’amministrazione comunale, in una fase in cui non vi è certezza della effettiva presentazione della sua candidatura” in Regione. Terzo mandato sì, terzo mandato no: mentre il governo studia, nel centrodestra si raccolgono le firme dei consiglieri regionali per un eventuale ricorso al Tar cui chiedere di annullare la seduta del 5 novembre con la norma sul terzo mandato. Il motivo?Nella stessa giornata fu approvato il Documento di programmazione economica ( Defrc) e da statuto - secondo i consiglieri - quando c’è in aula il Defrc non si discute di altro. ( da Repubblica )