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La piscina comunale fa acqua da tutte le parti. Francesco Iandolo accusa l’immobilità del Comune



Da ottobre 2020, quando il Comune è rientrato in possesso della Piscina Comunale, gli oltre 350 pannelli fotovoltaici sono spenti e non sono stati nemmeno inventariati – questo è quanto emerge da un accesso agli atti promosso da Francesco Iandolo, capogruppo di APP in consiglio comunale.


I soldi persi da questa importante fonte di approvvigionamento energentico si vanno a sommare ai 2.9 Milioni di € che il Comune ha dovuto versare al Credito Sportivo per l'inadempienze del Gestore. Il tutto per una struttura che sarebbe dovuta costare complessivamente 4.4 Milioni di € esclusivamente da fonti private.


Una situazione che si aggiunge alla drammatica realtà di un sistema sportivo cittadino e provinciale in crisi con palestre inadeguate, sistemi di riscaldamento rotti, impossibilità di usare gli spogliatoi e fare le docce. Lo sport dovrebbe essere una possibilità e un diritto di tutti, un obiettivo per il benessere psicofisico della cittadinanza: probabilmente chi governa la città lo ha considerato solo un possibile spazio economico per interessi privati. Per noi lo sport è molto di più.


Intanto sono più di 1200 giorni da quando i cancelli sono chiusi con un grave danno economico, sportivo ed energetico non solo per i cittadini di Avellino ma per quanti, provenienti da fuori città, usufruivano della struttura.


“In attesa di un piano per la riapertura e rigenerazione del bene, a favore del diritto allo sport e al benessere di tutta la cittadinanza – sottolinea Iandolo - chiediamo che venga da subito attività la prima comunità energetica della città a partire dall’impianto fotovoltaico già presente. Una misura sociale di contrasto alle povertà energetiche e di implementazione di un sistema esemplare di contrasto ai cambiamenti climatici.”