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Maraia ripropone il suo No alla terapia intensiva al Criscuoli

Il deputato M5s Generoso Maraia ritorna sul tema dei posti letti all'Ospedale Criscuoli di Sant'Angelo dei Lombardi riproponendo il suo NO all'ipotesi sollecitata da 25 sindaci dell'Alta Irpinia per la richiesta della Terapia Intensiva al nosocomio santangiolese. 

Questo il comunicato nel quale esprime invece la richiesta di un ampliamento dei reparti di terapia intensiva di Ariano.


"In questi giorni di forte preoccupazione dovuta all’emergenza coronavirus, mi preme invitare tutte le istituzioni e tutti i cittadini alla massima unità e collaborazione. Ci troviamo di fronte ad un’emergenza difficile da affrontare, ad un nemico nuovo e invisibile che pur dobbiamo combattere e sconfiggere.

 

L’arma più potente è non uscire di casa, soprattutto nelle aree più colpite come ad oggi risulta essere la città di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. 

 

In questo momento è altresì importante la leale collaborazione tra le istituzioni. In questi giorni sto avendo frequenti contatti telefonici con il Prefetto di Avellino, con il Direttore Generale dell’ASL e con i responsabili della struttura emergenziale. Ho sentito telefonicamente anche il presidente De Luca per chiedere maggiore attenzione per gli ospedali irpini. Non mancherò di informare i cittadini di tutti gli sviluppi della situazione.

 

Nella mia interlocuzione con l’ASL sto premendo affinché si attivino nel più breve tempo possibile i nuovi posti letto in terapia intensiva previsti dai decreti regionali. Mi sono detto contrario all’ipotesi di assegnare 6 nuovi posti letto all’ospedale Criscuoli di S. Angelo dei Lombardi non per campanilismo, ma perché temo che questa sia una scelta in contrasto con l’esigenza di attrezzare nuovi posti letto in tempi rapidissimi. L’Asl conosce meglio di me dove si sta registrando il maggior numero di casi positivi da Covid-19 e quindi in quale ospedale intervenire subito. Attrezzare 6 posti di terapia intensiva in un ospedale che non ha un reparto di emergenza prevede tempi molto lunghi (si parla di 30 giorni nel migliore dei casi). In questo momento la priorità deve essere quella di rendere disponibili i posti letto per far fronte all’emergenza, e questo può essere fatto molto più velocemente ampliando i reparti di terapia intensiva già esistenti, come quello di Ariano.

 

Mi sono impegnato in passato per assicurare una sanità degna in tutti i territori della provincia, e mi sono battuto perché il piano ospedaliero regionale prevedesse un numero di strutture di pronto soccorso e rianimazione adeguate. Nella mia attività da parlamentare, mi sono impegnato inoltre a promuovere una sanità più equa ed efficiente nelle aree interne e montane, così come dimostra un mio emendamento presentato al decreto per l’emergenza coronavirus del 23 febbraio, che dava priorità agli ospedali delle aree interne e montane nell’assegnazione di personale e posti letto. Questo emendamento, naturalmente, riguardava anche l’ospedale di S. Angelo dei Lombardi.

 

L’ospedale Criscuoli va difeso e potenziato, ma in questo momento di emergenza bisogna essere pragmatici: la promessa di assegnare i nuovi posti letto ad un ospedale che non ha un reparto di terapia intensiva rischia di essere irrealizzabile, o nel miglior delle ipotesi di essere realizzato quando il virus non sarà più un’emergenza. 

 

Ripeto, quindi, il mio appello ancora una volta: si scelga, in questo momento, la soluzione più veloce, in modo da assicurare i posti letto per la gestione dell’emergenza.

L’Ospedale di Sant’Angelo va attrezzato di una struttura pre-triage adeguata, questa è la priorità, altrimenti non potrà svolgere alcuna attività nella cura dei pazienti affetti da coronavirus. Superiamo i campanilismi e restiamo uniti e solidali rispetto a quelle comunità dove oggi si stanno verificando i maggiori casi di Covid-19.

 

Ribadisco la raccomandazione più preziosa, che è quella di rimanere a casa. Voglio però anche sottolineare la grande responsabilità dei cittadini di Ariano, molti dei quali sono in auto-quarantena da molti giorni, anche a costo di ingenti perdite economiche. "