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Sant'Angelo dei L. - La riduzione idrica in consiglio, tra le domande dei consiglieri e il realismo dell'avv.to Lenzi.

 Emergenza idrica e problematiche connesse alla riduzione  acqua nel comune di Sant'Angelo dei Lombardi, è stato il tema della seduta del consiglio comunale con la presenza dell'Amministratore Unico dell'Alto Calore, avv.to Antonio Lenzi e dei tecnici del suo staff. Una seduta propositiva e responsabile nel corso della quale gli interventi e le domande dei consiglieri, tutti presenti all'incontro, hanno ripercorso la drammatica situazione in cui vivono molti utenti alle prese con le innumerevoli sospensioni idriche, specie durante le ore notturne. I puntuali interventi di  Gianni Romano, Gabriele Santoro, Mario Del Goleto, Imma Giusto e Gianvito Imbriano hanno trovato nell'interlocutore la disponibilità di non sottrarsi alla responsabilità affidatagli con risposte tese a definire le progettualità relative alla crisi idrica e alle sue dispersioni. Il cauto ottimismo sul salvataggio Alto Calore  e  sul rifacimento delle reti idriche è stato il tema centrale dell'intervento di Lenzi che su alcuni punti posti dai consiglieri ha evidenziato come la "dispersione nuoce all'Alto Calore per la minore fatturazione che aggrava  la problematica finanziaria ad una società tecnicamente fallita investita dall'istanza della Procura. Lo stato delle sorgenti e l'ulteriore decremento di 80-90 litri al secondo invita a un maggiore dialogo con i comuni per la falla sistemica che il servizio soffre da anni. Per l'amministratore delegato, l'emergenza va risolta con la distrettualizzazione della Legge e un sistema di pianificazione delle risorse". poi ha aggiunto, "Abbiamo 80 milioni di crediti da recuperare, anomalie di un periodo di vacche grasse. Ci aspettiamo l'arrivo del concordato per trovare i fondi della pianificazione, per trovare le sorgenti, per esternalizzare le letture, attingere ai fondi del Pnrr, ricercare nuovi progetti.Ritengo comunque che l’emergenza idrica sia destinata a durare perché al riguardo sono eloquenti i dati peziometrici che ci provengono dal riscontro delle fonti sorgive, che sono ai minimi storici.Non  ci sono allo stato elementi che possano farci pensare ad una inversione di tendenza. Stiamo facendo una massiccia opera di intercettazione delle dispersioni,  delle rotture sulle condotte e con le imprese di manutenzione stiamo cercando di porre rimedio. 
Siamo in attesa del momento di passaggio della nostra società dalla situazione di dissesto attuale alla situazione di reintegro in bonis, con l'omologa del Tribunale. Siamo operativi su tutti i fronti senza sottrarci alle responsabilità ma ragionando con i Comuni e consapevoli dei disagi procurati ai cittadini. Ma occorre realismo e saper lavorare insieme se vogliamo salvare la risorsa acqua in Irpinia".