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Tribunali, l'appello dell'Alta Irpinia “Ci rivolgeremo alla premier Meloni". Repole: " Da Franza toni inaccettabili"
lunedì 17 febbraio 2025 - Da Redazione
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"Da parte nostra non ci sono stupide polemiche né stupidi campanilismi, come hanno affermato ad Ariano Irpino. Ci rivolgeremo direttamente alla premier Giorgia Meloni, al sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro e al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per chiedere l'affermazione di un principio che non sembra essere stato superato: le aree interne, intese come aree svantaggiate e con apposite garanzie previste e promosse da più Governi, hanno bisogno di un riequilibrio in termini di servizi e quindi di riavere quel tribunale tagliato nel 2012". I sindaci dell'Alta Irpinia chiedono un ragionamento da parte del Governo sulla possibilità di ripristinare un secondo Tribunale in provincia di Avellino, nello specifico nel circondario di Sant'Angelo dei Lombardi. "Riteniamo legittima l'iniziativa degli avvocati arianesi, oggi a Roma per incontrare Nordio. Meno la fuga in avanti del sindaco di Ariano Irpino, Enrico Franza, e soprattutto i toni utilizzati per descrivere le altre iniziative, come se le motivazioni dell'Alta Irpinia fossero di serie B". Così il presidente della Città dell'Alta Irpinia e sindaco di Sant'Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole, dopo l'appello ai Comuni dell'Area Vasta del sindaco di Ariano. I sindaci dell'Alta Irpinia, fa sapere la presidente Repole, hanno deliberato per chiedere ai Ministeri competenti di ascoltare la voce delle aree interne. "Una posizione condivisa solo un anno fa anche dall'Ordine degli Avvocati di Avellino e oggi sposata anche da territori dell'originaria circoscrizione che va oltre l'ambito dei 25 comuni altirpini", aggiunge Repole. Nella relazione redatta e inviata a Roma si legge: "Grazie ad una politica nazionale ed europea più vicina ai cittadini e rispettosa del principio di prossimità della Giustizia, appaiono maturi i tempi per la riapertura dell’ex Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi che nel mutare il nome in Tribunale dell'Alta Irpinia, sia perché di intera area SNAI sia perché comprendente le strutture urbano-strutturali di altri comuni con identiche realtà territoriali, potrà così ricongiungersi alla sua antica storia, con progetti nuovi, di ripristino e ammodernamento delle strutture preesistenti, di ampliamento circondariale e territoriale, di maggiore protezione del patrimonio storico-ambientale e di potenziamento dei tanti enti pubblici e privati che sono sorti dopo la chiusura del Tribunale; divenendo nel contempo, un esempio speculare di attuazione delle attuali politiche di rivalutazione delle aree interne". Inoltre "si affida alla sensibilità politica, un progetto ambizioso nato nell’ambito di un confronto dialettico fra le forze in campo, per il ripristino di un faro di legalità della zona interna dell’appennino altirpino, in coerenza con i parametri CE- PEJ (Commissione europea per l’efficienza della giustizia) di garanzia del diritto dei cittadini ad un equo accesso alla giustizia".