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Caivano risponde a Dell’Acqua: "Retorica inaccettabile sull’acqua pubblica, servono investimenti, non aumenti"



Il portavoce dei Piccoli Comuni Italiani attacca il commissario dopo le dichiarazioni rilasciate ieri sul quotidiano "La Stampa"

"Dighe e invasi del Sud risalenti ai tempi della Cassa per il Mezzogiorno, ritardi infrastrutturali mostruosi, e adesso il Commissario Dell’Acqua ci dice che dovremmo pagare di più per un bene primario come l’acqua? Incredibile ma vero!" È un attacco durissimo quello di Virgilio Caivano, Portavoce del Coordinamento Nazionale dei Piccoli Comuni Italiani, alle recenti dichiarazioni del Commissario Straordinario per l’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua.

"L’acqua è un bene pubblico e tale deve restare", sottolinea Caivano, "non un lusso da far pagare a caro prezzo a famiglie, imprese e comunità intere già in difficoltà".

Caivano ricorda i dati allarmanti sull'infrastruttura idrica nel Mezzogiorno:

  • Il 25% delle infrastrutture idriche del Sud ha più di 50 anni, un vero e proprio fossile infrastrutturale;
  • Investimenti italiani di soli 56 euro pro capite, contro una media europea di 78 euro;
  • La necessità di investire almeno 3 miliardi di euro all’anno in più, quasi il doppio degli attuali, solo per mettere il Mezzogiorno al passo con il resto del continente.

"Dell’Acqua ci parla di tariffe, ma ignora che i rubinetti di milioni di persone sono già a secco!" prosegue Caivano. "Cosa è stato fatto con i 200 miliardi del PNRR? Dove sono finiti i fondi destinati al riequilibrio territoriale? Le risorse dovevano essere usate per ammodernare reti idriche, costruire nuovi invasi e risolvere un problema storico, non per fare passerelle."

"Il Sud non può pagare ancora il prezzo di decenni di scelte sbagliate e miopia politica. Servono interventi strutturali, non rincari che penalizzano chi già lotta per sopravvivere", afferma Caivano.

Secondo il Portavoce, il vero problema non sono i dissalatori, utili solo per le isole, ma la totale mancanza di una visione strategica e di una governance idrica efficiente. "La Cassa per il Mezzogiorno, tanto criticata, aveva almeno avuto il merito di dotare il Sud di infrastrutture; oggi, invece, viviamo di proclami e inefficienza."

Il Mezzogiorno, conclude Caivano, "deve svegliarsi e far sentire la propria voce. Non possiamo accettare che si continui a mettere le mani nelle tasche dei cittadini senza risolvere un’emergenza che è già diventata una tragedia."

"Il rischio è che, dopo l’acqua, ci facciano pagare a caro prezzo anche l’aria che respiriamo."