Convegno sul Diabete in gravidanza al Moscati di Avellino
In Italia ogni anno si manifesta ogni dieci gravidanze, interessando circa 40mila donne. Il diabete gestazionale, un’alterazione metabolica che, il più delle volte, scompare dopo il parto, se non correttamente riconosciuto e trattato, può compromettere il buon andamento del periodo di attesa, causare preeclampsia - cioè un aumento della pressione arteriosa comunemente conosciuto con il termine “gestosi” -, una crescita eccessiva del feto, e comportare altre interferenze sulla salute futura della gestante e del bambino.
Il convegno “Il diabete in gravidanza: attualità nel management clinico”, organizzato dall’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino, mira proprio ad analizzare i diversi aspetti della problematica. L’incontro si terrà domani, mercoledì 11 dicembre, a partire dalle ore 8,30, nell’aula multimediale della Città Ospedaliera (primo piano, settore B, sala attigua all’aula magna). Ad aprire i lavori saranno il Direttore Generale dell’Azienda, Renato Pizzuti, e il Direttore Sanitario, Rosario Lanzetta. Presenterà le finalità dell’incontro il Direttore dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia, Elisiario Struzziero, per poi lasciare al parola a Dario Iafusco, Responsabile del Centro Regionale di Diabetologia Pediatrica della Seconda Università di Napoli, che terrà una lettura magistrale. Seguiranno i focus sul management in epidurale della gravidanza diabetica e sul management del neonato da madre diabetica, di cui discuteranno Luciano Perrotti, dirigente medico dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione, e Sabino Moschella, Responsabile dell’Unità Operativa di Patologia Neonatale e Tin.
«Alla fine dell’incontro – afferma Elisiario Struzziero – sarà elaborato un documento di indirizzo condiviso, con il quale si intende fornire una guida per lo screening, la gestione e la cura delle donne con diabete gestazionale. E’ vero che negli ultimi anni l’esito della gravidanza nelle donne che hanno problemi di diabete è molto migliorato, ma ci sono ancora margini su cui lavorare, soprattutto nell’ambito della prevenzione».