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Cure oncologiche: per l’Azienda Moscati , il 2024 si è chiuso con quasi 4mila pazienti visitati

 

Sette nel 2018, anno della loro istituzione; il doppio nel 2019, 23 nel 2022, e sempre un crescendo, fino ai 25 di oggi: sono i Gruppi Oncologici Multidisciplinari (Gom), attivati dall’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino per il miglioramento dei trattamenti tumorali. Il 2024 si è chiuso con 2mila e 600 persone in cura e con oltre 3mila e 800 visite effettuate, evidenziando un potenziamento significativo del servizio, sempre più in grado di rispondere alle esigenze dei pazienti, a seconda delle specifiche patologie di ciascuno di essi. L’obiettivo dei Gom, infatti, è offrire un approccio multidisciplinare di presa in carico, in cui diverse figure professionali - tra cui oncologi, chirurghi, radioterapisti, nutrizionisti, psicologi e infermieri - lavorano insieme per pianificare e monitorare i trattamenti. 

«L’Azienda Moscati – evidenzia il Direttore generale, Renato Pizzuti - si è sempre distinta per l’eccellenza delle cure oncologiche. La crescita dei Gom, sia in termini di quantità che di qualità, rappresenta un’ulteriore testimonianza dell’impegno costante della nostra struttura per migliorare percorsi e procedure e ridurre i tempi di attesa. Grazie a un approccio molto qualificato e al continuo aggiornamento delle tecnologie e delle pratiche, l’Azienda Moscati si è altamente specializzata nel trattamento e nella gestione dei casi oncologici complessi, arrivando, per alcune specifiche patologie, come il carcinoma alla mammella, al polmone e i tumori uro-genitali, a essere un modello di riferimento in Campania».

L’Azienda Moscati è Centro Oncologico di Riferimento Polispecialistico (Corp) con funzioni diagnostico-stadiative, terapeutiche e di follow-up. Proprio il Corp, coordinato da Cesare Gridelli, Direttore del Dipartimento Onco-ematologico, ha attivato, al suo interno, i Gruppi oncologici multidisciplinari. Ogni Gom si occupa di un tipo specifico di tumore, come il carcinoma mammario, del pancreas, le neoplasie gastrointestinali, etc. Ma la caratteristica fondamentale è che il trattamento viene deciso collegialmente, dopo una discussione e un confronto tra i vari specialisti in presenza e con il coinvolgimento dello stesso paziente o di un suo familiare. Questo approccio multidisciplinare e condiviso permette di valutare ogni aspetto della malattia e delle possibili terapie in modo completo e con il massimo dell’efficacia. «Un’organizzazione complessa – spiega Gridelli – che rientra nella Rete oncologica campana (Roc), un sistema in cui strutture sanitarie e professionisti del settore lavorano insieme per garantire ai pazienti con patologie oncologiche una cura e un'assistenza ottimali. L’obiettivo principale della Roc, infatti, è migliorare la qualità della diagnosi e della terapia delle malattie in tutta la regione, attraverso un approccio integrato e coordinato, capace di assicurare anche la continuità delle cure: grazie alla rete, i pazienti sono accompagnati nel loro percorso in modo attento e ben strutturato, senza che vi sia discontinuità tra un trattamento e l’altro».