Gli 80 anni di Confindustria Avellino tra presente e futuro
L'attesa non è stata vana per un parterre d'eccezione per rendere merito all'iniziativa di Confindustria Avellino per gli 80 anni della sua attività con la presenza del numero uno degli industriali italiani, Emanuele Orsini, il presidente di Federacciai Antonio Gozzi, il collega di FederAmbiente Chicco Testa e il coordinatore Zes unica del Mezzogiorno, Giusy Romano. Ma la scena e l'attenzione è stata tutta per i due vicini di poltrona in platea, Matteo Piantedosi e Vincenzo De Luca. Poco afflato dopo i saluti inziali. Il Ministro e il Governatore seduti l'uno vicino all'altro tra Laura Nargi sindaco di Avellino ed Emilio De Vizia nella doppia veste di presidente della sezione irpina e campana. Una serata che ha evidenziato il ruolo trainante del panorama imprenditoriale irpino in sinergia con gli ordini professionali e delle istituzioni. Tra emozioni e volti noti della capacità illuminata locale con investimenti mirati e di successo, sono saliti sul palco e premiati imprenditori ed ex presidenti come, Sabino Basso, Gerardo Capaldo, Pino Bruno, Carmen Verderosa in ricordo dell'indimenticato Tonino, Antonio Matarazzo, Silvio Sarno,Gianni Lettieri, la Ferrero di Sant'Angelo dei Lombardi, Enzo De Matteis, Aquilino Carlo Villano, De Angelis, De Vizia senior. Una Storia, quella degli industriali irpini iniziata dopo il bombardamento del 1943 che dall'artigianato e dal commercio dei prodotti agricoli si è imposto negli anni con il proliferare di stabilimenti da Torrette di Mercogliano e Pianodardine alle iniziali certezze della concia a Solofra e alle miniere di zolfo Di Marzo ad Altavilla Irpina. Con l'autostrada Napoli -Bari e il conseguente casello di Avellino arrivarono nuovi insediamenti e nuove aree industriali, in particolar modo in seguito al terremoto dell'80. Diventa pertanto vincente la sfida di portare l'industria in montagna con benefici nel settore occupazionale e nell'edilizia. Importante negli anni '90 l'insediamento Fma nell'area di Pratola Serra. Un capitolo fondamentale per l'automotive, oggi al centro di una crisi dagli sviluppi incerti e con il fiato sospeso che attende risposte concrete dal vertice del prossimo 17 dicembre al Ministero delle Imprese e del Made in Italy con i vertici di Stellantis. Infine, l'atteso "confronto - scontro" tra De Luca -Piantedosi si è svolto in un clima pacato con alcune "stoccate" e bilanci di attività decennale di guida a Palazzo Santa Lucia. De Luca ha rimarcato tutte le questioni risolte e da rilanciare sul territorio campano con investimenti sulle infrastrutture, sanità, trasporti, rifiuti, assunzioni a tempo indeterminato e sulla programmazione di 20 invasi collinari con un piano di 3 miliardi di Euro per la soluzione della crisi idrica. Un lungo ed articolato intervento rivolto alla variegata platea senza nessun riferimento alla ricandidatura, ma con il Governo costantemente nel mirino. Piantedosi con il suo garbo istituzionale ha ribadito gli impegni del Ministero dell'Interno sui vari progetti approvati rispetto alla rigenerazione urbana e al rischio idogeologico. Il Ministro comunque non ha mancato di lanciare un fendente al Governatore sul caso dei rubinetti a secco, sul tipo, " .. come è possibile che quì manca l'acqua nonostante le numerose sorgenti sul Territorio? Mi sembra - ha aggiunto - che è mancata una visione generale, considerando che si perde ancora il 60% della risorsa idrica.". Insomma, un duello che è troppo presto per affermare se è un anticipo di scontro elettorale: d'altronde l'imprevedibiltà della politica, dei suoi effetti e dei suoi altalenanti comportamenti, abbisogna sempre di verifiche, certezze e nomi capaci di garantire stabilità e un futuro di sviluppo per la collettività che si va a rappresentare. (A.P.)