Oltre 25mila operatori esteri provenienti da 139 nazioni: un successo per l'Irpinia l’edizione Vinitaly della ripresa post-Covid.
Oltre 25mila operatori esteri provenienti da 139 nazioni, pari a quasi il 30% dei circa 90mila sbarcati a Verona: è stato il Vinitaly dei compratori stranieri. Gli Stati Uniti, analizzando con più attenzione i dati relativi alle presenze alla 54esima edizione del Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati, hanno confermato la leadership nella classifica delle nazioni presenti, precedendo di poco la Germania. Al terzo gradino c’è il Regno Unito, mentre il Canada subentra alla Cina nella quarta posizione, davanti alla Francia. Seguono Svizzera, Belgio, Olanda, Repubblica Ceca e Danimarca.
Un bilancio decisamente positivo se si pensa che il Covid prima e, soprattutto, la guerra poi hanno fortemente limitato gli arrivi da Cina e Giappone e, ovviamente, dalla Russia.
“Non possiamo che essere soddisfatti di questa edizione – precisa Gaetano Mosella, Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Avellino che ha guidato la delegazione irpina composta da 89 aziende vitivinicole – che, dopo due anni di stop legati alla Pandemia, è il simbolo della ripresa, della voglia di tornare ad essere protagonisti sui mercati internazionali”.
Nel corso della quattro giorni di eventi, degustazioni tecniche, prestigiose verticali, walk around tasting, aree tematiche e focus sui principali mercati, l’Area Irpina ha ospitato diversi momenti di confronto e condivisione che hanno richiamato tra gli stand delle aziende irpine centinaia di buyers e visitatori.
“Rispetto alle scorse edizioni – continua il Segretario Generale Luca Perozzi – c’è stata una presenza più qualificata, rappresentata quasi esclusivamente da buyers e operatori di settore. La pandemia ha sicuramente ridotto la presenza dei visitatori occasionali, di coloro che, negli anni passati, venivano in fiera anche solo per curiosità e per assaggiare un buon calice di vino. Le nostre aziende hanno così potuto concentrarsi sul business con maggiore attenzione e tranquillità, raccontando, come recita il claim scelto per quest’edizione, l’Irpinia e la storia di una terra straordinaria da sempre vocata alla viticoltura. Credo che il bilancio finale sia assolutamente soddisfacente”.
Le presentazioni della guida enoturistica dei 17 Comuni dell’Areale del Taurasi Docg e del Distretto Vini d’Irpinia”, a cura di Coldiretti Avellino e Coldiretti Nazionale, così come la premiazione del marchio “Ospitalità Italiana”, destinato a 19 strutture ricettive, ristorative, ed agrituristiche della provincia di Avellino, hanno rappresentato alcuni dei momenti più coinvolgenti e partecipati della quattro giorni organizzata nell’Area Irpinia. Molto apprezzato per la sua originalità anche l’evento “The Sound of Wine Tour”, avvolgente connubio tra vino e musica con ospiti di talento e assoluto prestigio internazionale.
Il Segretario Generale guarda già alla prossima edizione. “Vogliamo crescere ed essere sempre in prima linea, la nostra provincia – precisa - si è ritagliata, nel corso degli anni, uno spazio da protagonista all’interno di uno degli eventi di settore più importanti a livello internazionale. Un valore aggiunto, un patrimonio di contatti e conoscenze da salvaguardare e, possibilmente, potenziare, sempre nel segno della qualità dei nostri vini di eccellenza e di un territorio – conclude Perozzi – che ha tutte le potenzialità per puntare sui flussi turistici legati all’enogastronomia”.