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I vincitori del Laceno D'Oro International Film Festival

 

Si è conclusa con la premiazione dei vincitori la 49esima edizione del Laceno d’Oro International Film Festival di Avellino. Otto giorni di grande cinema con la partecipazione del regista francese Arnaud Desplechin, Premio alla Carriera “Laceno d’Oro 49” e l’omaggio all’autore e attore Valerio Mastandrea.  Domenica 8 dicembre all’ex cinema Eliseo alle ore 19.30 la proclamazione dei vincitori dei tre concorsi internazionali: “Laceno d’Oro 49”, riservato ai lungometraggi sia di finzione che documentari; “Gli occhi sulla città”, dedicato ai cortometraggi sui temi degli spazi urbani, dell’ambiente e del paesaggio, declinati con la massima libertà; e “Spazio Campania”, la sezione dedicata alle produzioni realizzate sul territorio campano o da autori campani. 



È The Cats of Gokogu Shrine di Kazuhiro Soda a vincere il Premio “Laceno d’Oro 49”, sotto il giudizio della giuria composta dai registi Massimo D’Anolfi e Antonio Piazza, e dal produttore e distributore Gaël Teicher. Il film, a cui va il premio di Euro 3000, è stato premiato con la seguente motivazione: “A volte un sussurro si sente più forte di un grido: ti esorta a tendere l’orecchio per ascoltare meglio. Se il cinema consiste nel dare forma ai sentimenti e agli stati d’animo — l’amore, la paura, la gioia, il dolore, la stanchezza — allora la forma di questo film è il sussurro. Forse bastano un uomo con una telecamera, qualche gatto selvatico, una scalinata e una tempesta per confrontarsi con le domande più universali e quotidiane al tempo stesso. Ed è proprio perché il film non pretende mai di rispondere a queste domande che diventa un compagno dalla presenza discreta, mentre il tempo passa e ciò che della vita il tempo trasporta. Kawabata scriveva: «Se il tempo cosmico scorre alla stessa velocità per tutti gli uomini, il tempo umano varia da persona a persona. Il tempo scorre ugualmente per tutti gli esseri umani, ma ciascun uomo si muove in esso secondo un ritmo che gli è proprio». E per i gatti? Il premio va a un film che ha saputo ricavarsi il suo tempo per trovare un ritmo all’interno del tempo cosmico”.


Una Menzione Speciale è per A Savanha e a Montana di Paulo Carneiro: “Un film militante, una sorta di western comunitario e ribelle – si legge nella motivazione – Un’opera che ha come protagonisti gli anziani e i giovani del paese, i trattori e i cavalli e il potere sovversivo di una comunità ricca di immaginazione che crea insieme al regista un film che è un’avventura collettiva e sovversiva”.


Il Premio Miglior Film nella sezione “Gli occhi sulla città” è stato assegnato a Quando a Terra Foge di Frederico Lobo, che si aggiudica il premio di Euro 1500, da questa giuria: il regista Luca Sorgato, il produttore Pedro Duarte e la regista e produttrice Vanina Lappa. La motivazione così recita: “Per la sua capacità di esprimere, attraverso un linguaggio cinematografico di straordinaria intensità, l’essenza del luogo in cui è stato realizzato, ma soprattutto il rapporto tra esseri umani e natura: mentre alcune persone trivellano la montagna, dall’altra una mucca dà vita ad un vitello, la natura è più forte. Il film non solo racconta una storia, ma immerge lo spettatore in un mondo dove il tempo è al centro della narrazione. Questo film ci invita a rallentare, a vivere e a riflettere, ma soprattutto a stare con ciò che ci viene mostrato facendoci dimenticare la sua stessa natura di cortometraggio. Ogni immagine, come un dipinto, e il suo paesaggio sonoro sono un richiamo a un tempo sospeso, che ci permette di riscoprire una dimensione più profonda dell’esistenza. Quando a Terra Foge è un’esperienza poetica che non si misura in minuti, ma in emozioni, un’opera che riesce a farci sentire l’ampiezza di un respiro che va oltre il suo formato attraverso la sua visione pittorica”.

 

Menzione Speciale a Street Light di Romain Dumont “per il raffinato uso del dispositivo in bilico tra documentario e finzione, che accompagna il racconto con una regia impeccabile e una visione fresca ed originale. Attraverso un registro tragicomico gioca con lo sguardo dello spettatore, alternando momenti di apparente leggerezza a sfumature più complesse. Viaggiando tra il documentario e la finzione ci fa dubitare fino all’ultimo della vera natura del film. Street Light affronta il tema del lavoro, è un film politico in modo non convenzionale, ma con una leggerezza che non ne sminuisce la profondità. Il protagonista, inoltre, è perfetto, la sua è una presenza carismatica e il suo è un talento naturale nel giocare con la sottile ironia del film”.


Si dice di me di Isabella Mari si aggiudica il Premio Laceno d’Oro Spazio Campania “Chiara Rigione”, assegnato da Alessandro Rak (regista, disegnatore, animatore), Angela Fontana (attrice) e Dario Toma (presidente del Matera Film Festival). Il miglior pregio del film, che vince il premio di Euro 1000, sta nell’essere “Un’opera che partendo dalla realtà difficile di un quartiere, passa per il teatro per arrivare fino al cinema. Restituendoci una straordinaria testimonianza di riscatto,solidarietà ed emancipazione femminili”.  

La Menzione Speciale della Giuria “Spazio Campania” 2024 va a Ciao Bambino di Edgardo Pistone, “Un’opera prima cinematograficamente matura. Con un’estetica sapiente ci traghetta in una Napoli in bianco e nero brutale e senza tempo”.


Il Red Couch Award per la distribuzione, consegnato dalla casa di distribuzione indipendente Red Couch Pictures, è stato assegnato invece a Cianuro di Eleonora Mastropietro “per la sua capacità di raccontare, con autenticità e curiosità, il sogno di un gruppo di giovani della Basilicata anni ’70, che tra la diffidenza dei compaesani e sulle note della musica progressive cercavano di sfidare i limiti di un sud rurale. Con materiali d’archivio e immagini recenti, il film dà voce a storie marginali, celebrando la bellezza di chi, pur restando ai margini, ha lasciato un segno indelebile”, è la motivazione.


Il Premio Supercinema, il riconoscimento all’eccellenza nel campo del Design per il Cinema, va a 3MWh di Marie-Magdalena Kochová. Dalla motivazione: “L’art direction di 3MWH si distingue per la capacità di arricchire il racconto, dando forza e coerenza a scelte registiche che trovano nella direzione artistica un supporto essenziale. Il ritorno alla natura, in contrasto con il mondo industriale, si traduce in un messaggio visivamente potente grazie all’uso calibrato di props preziosi, scelte di costume evocative e un’estetica curata negli aspetti più minuti. Questo lavoro non si limita a tradurre visivamente la visione registica, ma dimostra una cura straordinaria nei dettagli, rendendo evidenti un’attenzione e una sensibilità che sono il cuore stesso di un intervento di art direction di alto livello”.


Per la giuria popolare, nella sezione “Laceno d’Oro 49” è We Are Inside di Farah Kassem, ad aggiudicarsi l’Audience Award “Franca Troisi”; Menzione Speciale a Rising up at Night  di Nelson Makengo, mentre per la sezione “Spazio Campania” vince l’Audience Award Oltre Ischia di Luca Ciriello, menzione speciale per La Notte è un Giorno Dispari di Vincenzo Giordano.


Il Laceno d’Oro International Film Festival, storica rassegna “del cinema del reale” di Avellino, fondata da Pier Paolo Pasolini nel 1959 insieme agli intellettuali irpini Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio, per valorizzare l’Irpinia con una rassegna cinematografica di ispirazione neorealista, è organizzata da Circolo ImmaginAzione di Avellino, presieduto da Antonio Spagnuolo, con la direzione artistica di Maria Vittoria Pellecchia, responsabile della programmazione Aldo Spiniello.

 

Il Laceno d’Oro International Film Festival è realizzato con il contributo di Regione Campania e Film Commission Regione Campania, con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo – Ministero della Cultura, con il patrocinio della Provincia di Avellino e del Comune di Avellino. In collaborazione con Sentieri Selvaggi, Quaderni di Cinemasud, Eikon, CFCC, Afic.