Il Segretario di Stato Vaticano cardinale Parolin a Montevergine: l'Abbazia celebra i suoi nove secoli
L’Abbazia di Montevergine questa mattina ha celebrato il IX centenario della propria fondazione, avvenuta per opera di San Guglielmo da Vercelli, che giunse sul monte detto “Vergine” verso il 1118 per condurre un’esistenza ascetica. L’appuntamento del IX centenario è un evento di portata storica per la badia benedettina che è anche e soprattutto un importante luogo di culto mariano, dove è presente la venerata icona della Madonna di Montevergine.
Per la particolare occasione, Papa Francesco, con atto di immensa benevolenza, ha nominato suo Legato l’Eminentissimo Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, giunto a Montevergine in funicolare per presenziare all’apertura ufficiale che si è tenuta nel chiostro cinquecentesco dell’Abbazia. L’illustre porporato è stato accompagnato da due componenti della Missione Pontificia: il Rev.mo P. Abate Mauro Meacci di Subiaco ed il Rev.mo P. Abate Diego Gualtiero Rosa di Monte Oliveto Maggiore. Nel Chiostro del Santuario, accolto dall'Abate Riccardo Luca Guariglia, dai ministri Matteo Piantedosi e Gennaro Sangiuliano, dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, dal Prefetto di Avellino Paola Spena, dal Procuratore della Repubblica Domenico Airoma il Segretario di Stato ha ricevuto dal sindaco di Mercogliano Vittorio D'Alessio la Cittadinanza Onoraria di Mercogliano ed una “Chiave” simbolica consegnata dal presidente del consiglio comunale. Il cardinale nel ringraziare le Autorità comunali, e le alte cariche intervenute ha esordito con, " Può essere un pericolo dare la chiave della propria casa a qualcuno: può entrare in qualsiasi momento.So che sarò sempre ben accolto"
Tanti i fedeli della Madonna nera accorsi a Montevergine unitamente alle cariche istituzionali , con i consiglieri regionali e i sindaci con la fascia. Successivamente il Card. Parolin ha celebrato la Messa Solenne in Basilica Cattedrale al termine della quale è stata impartita la Benedizione papale con l’annessa Indulgenza Plenaria da lucrarsi alle consuete tre condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) a tutti i fedeli presenti che “veramente pentiti e mossi dallo spirito di carità, abbiano partecipato ai sacri riti”.