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Ricercatrice di Biogem premiata due volte al PhD Day dell’Università Vanvitelli
martedì 7 gennaio 2025 - Da Redazione
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La dottoressa indiana Pratiksha Kavade è stata selezionata per la presentazione orale del suo progetto di dottorato in Medicina Traslazionale e, a seguito della presentazione, ha ricevuto sia il premio per la migliore ricerca riservato ai dottorandi stranieri, deciso dalla commissione docente esaminatrice, sia quello assegnato direttamente dai colleghi dottorandi del corso di Medicina Traslazionale dell’Università Vanvitelli. La consegna di tali riconoscimenti è avvenuta il 17 dicembre, presso la sede dell’Ateneo, a Napoli, nel corso del PhD Day, momento di confronto e condivisione di conoscenze ed esperienze tra dottorandi.
Il progetto di ricerca premiato mira a scoprire, in particolare, i meccanismi molecolari attraverso i quali il gene CBX2 influenza l’organogenesi in zebrafish, un piccolo pesce d’acqua dolce, che è un ottimo modello per tali studi. Attraverso l’inattivazione del trascritto di CBX2, la dottoressa Kavade ha potuto dimostrare in vivo come un regolatore epigenetico chiave quale CBX2 governa specificamente l’espressione genica durante le prime fasi dello sviluppo.
Le applicazioni di questo lavoro, realizzato all’interno del laboratorio di Epigenetica di Biogem, diretto dai professori Lucia Altucci e Vincenzo Carafa, si annunciano di grande portata. In ballo ci sarebbero, infatti, un avanzamento delle conoscenze in biologia dello sviluppo e la messa in luce di disturbi congeniti legati a disfunzioni del gene CBX2.
<<Più in generale – sottolinea la professoressa Altucci – questo studio potrebbe consentirci di ampliare la comprensione dei meccanismi di regolazione epigenetica del nostro corpo, in condizioni sia di buona salute sia di malattia>>.
Pratiksha Kavade, da oltre due anni quotidianamente impegnata nei laboratori di Biogem, ha avuto il supporto scientifico della professoressa Concetta Ambrosino, responsabile dell’area di ricerca Modelli Animali e Cellulari Geneticamente Modificati, e del personale dell’area che coordina. Un apporto fondamentale che conferma la valenza ‘corale’ dei principali studi realizzati nel centro di ricerca arianese, sempre più attrattore di cervelli provenienti da ogni angolo del mondo.