Da studio Biogem nuove armi contro il carcinoma squamoso della laringe
La ricerca, prime autrici Alessia Maria Cossu e Federica Melisi, ultima autrice
Marianna Scrima, ha registrato la collaborazione dell’AORN (Azienda Ospedaliera
di Rilievo Nazionale) ‘Antonio Cardarelli’, dell’Istituto Nazionale per lo
Studio e la Cura dei Tumori ‘Fondazione G. Pascale’, dell’Ospedale ‘San
Giovanni di Dio’ di Frattamaggiore e delle Università campane ‘Luigi Vanvitelli’
e ‘Federico II’. Tra gli esiti principali, la scoperta, direttamente su tessuti
prelevati da pazienti, di un nuovo biomarcatore (miR-449a) per la diagnosi di
micro-metastasi linfonodali nel carcinoma squamoso della laringe. Contemporaneamente,
la comprensione del meccanismo molecolare dello stesso miR-449a, funzionale
alla soppressione delle metastasi, grazie al blocco della via di
trans-segnalazione della citochina pro-infiammatoria interleuchina-6. Lo studio,
pubblicato su Molecular Therapy Nucleic Acid, partner della rivista Cell Press,
(https://doi.org/10.1016/ j.omtn.2024.102140) e rivolto a soggetti malati, pone
anche le basi per lo sviluppo di potenti strumenti diagnostici non invasivi,
utili per lo screening in individui sani, facilitando non solo la prognosi, ma
soprattutto la diagnosi precoce del carcinoma laringeo a cellule squamose. Una
patologia che rappresenta un terzo di tutti i carcinomi del tratto testa collo
e che colpisce la fascia di età compresa tra i 50 e i 70 anni, al ritmo di circa
5mila nuovi casi l’anno tra gli uomini e di 500 tra le donne. La scoperta dei
ricercatori campani consente, quindi, un passo avanti importante nella lotta a
un cancro molto diffuso tra i tabagisti, attualmente trattato con un approccio
multidisciplinare, basato su radiazioni, chemioterapia, chemio-radioterapia e,
più recentemente, su terapie mirate e immunologiche.
‘’I linfonodi – spiega la dottoressa Cossu - rappresentano i primi siti di
metastatizzazione dell’LSCC e spesso determinano un cambiamento delle
aspettative di sopravvivenza. Da qui l’esigenza di diagnosticare in tempo
l‘insorgenza di micro-metastasi linfonodali attraverso l’identificazione di
microRNA in campioni bioptici ed ematici dei pazienti’’. ‘’I microRNA – continua
la ricercatrice - forniscono una nuova visione nello studio del cancro, regolando
una serie di percorsi molecolari e prendendo di mira oncogeni e soppressori
tumorali. E in quest’ambito, gli RNA non codificanti sembrano i più
promettenti, poiché circolano in tutti i fluidi biologici, ma anche perché, a
causa della loro modulazione rapida, sono utili per il rilevamento e il
monitoraggio non invasivo del cancro’’.
‘’In termini di prospettive cliniche future – conclude Alessia Cossu - potremmo suggerire la valutazione della trasduzione del segnale di IL-6 come nuovo bersaglio terapeutico per la prevenzione dello stato metastatico nei tumori LSCC’’.
Il professore
Michele Caraglia, responsabile del laboratorio di Oncologia Molecolare e di
Precisione a Biogem e co-autore senior della ricerca, sottolinea che ‘’le
prestazioni della nostra tecnologia innovativa, attualmente in via di sviluppo
in collaborazione con il professore Evzen Amler della Czech Technical
University e con i sui colleghi Luca De Stefano, del CNR (Consiglio Nazionale
delle Ricerche) e Andrea Cusano, dell’Università degli Studi del Sannio, pongono
le basi per diagnosticare e monitorare l'evoluzione del carcinoma squamoso
della laringe attraverso il rilevamento dei livelli di espressione dei miRNA identificati’’.
‘’Tali risultati – rivela infine il professore Caraglia - sono stati frutto di
un lavoro di squadra durato anni e di una collaborazione, all’interno di
Biogem, con il laboratorio di Bioinformatica e Biologia Computazionale,
condotto dal professore Michele Ceccarelli e con l’area della Modellistica Animale,
guidata dalla professoressa Concetta Ambrosino’’.