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Amministrative Avellino- Otto aspiranti sindaci, quindici liste tra lacerazioni e personalismi in attesa del voto

Finalmente.  Un sospiro di sollievo, almeno per ora, dopo tante trattative al chiuso, con divisioni, trasformismi e opportunismi che sono stati il sale quotidiano della compilazione delle liste. Ai nastri di partenza ben otto aspiranti primi cittadini  che la dicono lunga sulla fine della politica e in particolare dei partiti con lacerazioni verticali e defenestrazioni di ogni genere. Ci si accontenta di ciò che passa il convento, in alcuni casi i resti di lauti pranzi del passato, e il voto e' l'unica medicina per confermare o purificare la sensazione di malessere che ha accompagnato le iniziali battute. Di fronte al piano di rientro da rispettare, gli aspiranti sindaci  dovranno tenere lontano slogan e impegni difficilmente realizzabili e tentare di apparire credibibili all'opinione pubblica locale per l'attuazione delle priorità. Le divisioni che hanno caratterizzato le composizioni delle liste, non fanno altro che confermare il momento delicato della sopravvivenza stessa dei partiti a scapito di personalismi e di prestigiatori in cerca di verginità .
Sarà comunque una campagna elettorale che in un mese dipanerà i tanti posizionamenti  e gli amori sbocciati e corrisposti. Innanzitutto quello tra Luca Cipriano e il Pd di via Tagliamento dopo il livore che ha caratterizzato il recente passato. Il ritorno di Ettore Iacovacci e Poppa nella rinnovata lista dei confermati Grella, Russo e del ritorno di Adriana Percopo. 
Per la prima volta non ci saranno i demitiani ma sono tanti i figli del demitismo .  Ad iniziare dal consigliere regionale Maurizio Petracca che ha presentato una lista ben assortita con Verrengia, Bilotta junior e Giordano con il ritorno di Enza Ambrosone.
Un Pd diviso che si affida ad un laconico comunicato stampa per annunciare la svolta con tanti non iscritti e con l'irrigidimento di chi tenta di coprire le difficoltà nella ricerca di un serio progetto di centrosinistra lontano dalle contraddizioni e dagli equivoci. 
Scorrendo i nomi, sono tanti i rappresentanti del Pd candidati con Gianluca Festa, che appare più sornione e meno sorridente al cospetto di chi lo vuole a tutti i costi sconfitto. Gianlucone in tandem con Petitto ha  candidato l'ex capogruppo consiliare Pd Geppino Giacobbe, gli ex assessori di Galasso Mirella Giova e Salvatore Biazzo,  gli ex consiglieri Pd Gerardo Melillo e Francesca Medugno,  l'ex assessore Guido D'Avanzo, l'ex presidente della commissione Cultura Laura Nargi.
In campo con Ferdinando Picariello anche i 5 Stelle che dopo l'esperienza Ciampi confermano l'orientamento del proprio leader Carlo Sibilia impegnato nella continuità a discapito  dei cambiamenti che pure sono necessari dopo la recente amara esperienza amministrativa.
Poco feeling invece nel centrodestra che appare uno e trino con tre posizioni diverse rappresentate da Bianca Maria D'Agostino con la Lega, Costantino Preziosi con la Svolta e Forza Italia e Damiano Genovese con "Prima Avellino".
Anche nelle compagini del centrodestra non mancano le eccezioni del civismo con rappresentanti ex candidati del Movimento 5 Stelle della passata amministrazione, mentre appaiono coerenti con il proprio cammino, le candidature di D'Ercole, Iandolo e Fruncillo.
Tanti nuovi amici per Amalio Santoro che potrà contare sull'appoggio "esterno" del sindaco uscente Paolo Foti e sulla presenza in lista degli ex Pd  Francesca Di Iorio e Nino Sanfilippo.
I Cittadini in Movimento confermano la presenza con il candidato Massimo Passaro che dopo aver perso  nella notte l'accordo con la lista Polis, persegue nel  progetto di una città con servizi efficaci e con il rispetto delle regole. 
Insomma, non resta che attendere:  sui resti dell'antica e nobile arte della politica purtroppo sempre più personalizzata, non ha importanza che una cosa sia vera, l'importante è... crederci.
Speriamo bene .  di Antonio Porcelli -