Ato rifiuti verso il commissario. I delegati di Festa, Alaia e Gambacorta fanno saltare il tavolo
Fumata nera dal consiglio
d’ambito per l’elezione del nuovo Presidente dell’Ato rifiuti Avellino: manca
il numero legale, la seduta va deserta. L’ente si avvia verso il
commissariamento a causa delle dimissioni di tre degli otto consiglieri ancora
in carica: lo Statuto prevede, infatti, la presenza di almeno il 50% più uno
degli eletti per il funzionamento del consiglio. Nella giornata in cui l’organo
politico si sarebbe dovuto riunire, in seconda convocazione, per l’elezione del
nuovo Presidente, vengono protocollate – prima dell’orario della seduta – le
dimissioni di tre consiglieri: Michele Buonfiglio, Giovanni D’Ercole e Giuseppe
Giacobbe. La decisione rende vano il recente parere dell’Ifel (Istituto per la
finanza e l’economia locale della Regione Campania) secondo il quale il
Consiglio d’ambito – ridotto a otto rappresentanti per effetto della decadenza
del presidente Valentino Tropeano, di Marco Santo Alaia, Stefania Di Cicilia e
Stefano Farina – avrebbe potuto commisurare il proprio funzionamento alla nuova
composizione dell’organo politico. Venuto meno il parere dell’Ifel, i numeri
del Consiglio vanno rapportati alla composizione originaria: la seduta, in
seconda convocazione, avrebbe bisogno della presenza di cinque consiglieri (il
40%) per essere valida. Solo in quattro – il presidente vicario Costantino
Giordano, Fabio della Marra Scarpone Luigi Lanzetta e Nunziante Picariello –
sono, però, presenti presso la sede di collina Liquorini. L’assenza di Ermando
Zoina, impossibilitato a partecipare ai lavori, fa venire meno il numero
legale. La seduta va deserta e non si può procedere all’elezione del nuovo
presidente. Il vicario Giordano trasmette alla Regione le dimissioni dei tre
colleghi per gli atti consequenziali. In attesa della nomina da parte del Governatore
Vincenzo De Luca, il sindaco di Monteforte continua ad assicurare l’ordinaria
amministrazione dell’ente.