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Festa rottama i dirigenti Pd, Cennamo ribatte "seccato"

L'incontro al " Virginia Palace Hotel"  con Andrea Orlando inizia ad alimentare polemiche e strascichi nel Pd provinciale. Alcune affermazioni del  vicesegretario nazionale che ha ricordato come il partito  " non è un bus sul quale si  sale e si scende a piacimento" hanno ricevuto la secca replica del sindaco Gianluca Festa  che attraverso  un quotidiano a tiratura regionale ha replicato con una stoccata velenosa nei confronti sia di Orlando che della classe dirigente del Partito affermando di non " aver visto folle oceaniche. Solo pochi addetti ai lavori è sempre gli stessi. Così si perde". Il primo cittadino non ha esitato a mettere nel mirino " le parole di Orlando " che sono risultate frasi di circostanza " specie quando non si conoscono le dinamiche locali. In tale caso- ha continuato Festa - potrei pensare che fossero indirizzate a qualche mio antagonista". Chiaro il riferimento, anche se non citato, al suo avversario sconfitto al ballottaggio, Luca Cipriano. 
Una rottamazione della classe dirigente presente al Virginia Palace che alimenta ancor di più il disagio tra gli iscritti e le diverse componenti che sono ancora l'ossatura portante del partito di Via Tagliamento. Un partito che deve fare i conti con la campagna tesseramento 2019 e le scelte per le prossime regionali. Sulle dichiarazioni di Festa, e' intervenuto il commissario Aldo Cennamo, chiamato indirettamente in causa . Con una nota inviata agli organi di informazione ha risposto cosi' alle polemiche delle ultime ore.

“Non sono sorpreso delle polemiche. Sono un po’ seccato (eufemismo). Da un po’ di tempo a questa parte è in atto un costante tentativo di trascinarmi in sterili polemiche di cui non si avverte il bisogno. 

Le stesse polemiche che hanno fatto precipitare il PD nel baratro, se è vero che in sei anni ad Avellino, abbiamo visto cadere: 2 segretari; 1 direttorio; il commissariamento precedente al mio. Polemiche e artificiose divisioni non giovano né a chi le propone, né tantomeno al Partito. Chi le alimenta è a corto di idee, sfugge al confronto sui contenuti, non propone un progetto di futuro per questa realtà. 

Con il lancio della campagna di tesseramento abbiamo posto il primo mattone per la ricostruzione del Pd, accompagnando questo processo con uno sforzo di analisi puntuale e scrupolosa sulla preoccupante crisi economica e sociale del territorio irpino. 

Sforzandoci al tempo stesso di indicare una prospettiva di futuro che affranchi l’Irpinia dalle incertezze e dai processi in atto di deindustrializzazione, spolpamento, desertificazione, accompagnati da una preoccupante ripresa dei flussi migratori.  

Vogliamo augurarci che le Istituzioni locali, a partire dal comune capoluogo, mettano in campo lo stesso impegno profuso dal Pd per indicare un progetto  di futuro per il nostro territorio. 

Il trasversalismo, il trasformismo non trovano posto nell’arco dei valori e dell’idealità del Pd che intendiamo costruire. Appartengono alle stagioni politiche delle divisioni, delle lacerazioni che oggi vogliamo metterci nostre alle spalle. 

Al PD si aderisce liberamente, individualmente sulla base di principi, idee e di un programma politico condiviso. L’adesione che escluda questi presupposti non è obbligatoria per nessuno, tantomeno per i gruppi di pressione organizzati. 

Sono i militanti, le donne ed i giovani che sono intervenuti all’assemblea di lunedì scorso, insieme a figure storiche del Centro Sinistra irpino, presenti al Virginia Hotel, che si sentono offesi da affermazioni e comportamenti che hanno il solo scopo di impedire il percorso di un reale cambiamento del PD.

Le regole alla base della democrazia e della vita interna del PD sono valide e si affermano quando sono da tutti ritenute essenziali per il raggiungimento di obbiettivi che guardano agli interessi generali, e non a quelli di parte. Chi non le condivide è fuori dal PD.