Larghe intese, fiducia fino al 2024 a Festa e congressi sezionali tranne nei comuni al voto.I chiarimenti di De Caro e Petitto
Umberto Del Basso De Caro e Livio Petitto hanno incontrato i rappresentanti degli organi di informazione per alcuni chiarimenti e precisazioni su alcune affermazioni delle ultime ore, specie sull'Ato rifiuti e la gestione di alcune attività istituzionali. I due esponenti presenti al tavolo dell'incontro con il neo presidente del Pd irpino Gerardo Capodilupo, la vicesegretaria Adriana Guerriero, il consigliere provinciale Franco Mazzariello, hanno confermato la fiducia nel segretario provinciale Nello Pizza e negli organismi eletti. Sull'Ato, Petitto ha dichiarato, " non si può vedere chi ha effettivamente votato contro o non ha votato il candidato Pasquale Giuditta. E' una sconfitta di tutto il Pd, anche la mia". Nel contempo, ha risollecitato, "un tavolo per un percorso virtuoso da completare nel nome del pluralismo da realizzare nel partito che, va messo in pratica per discutere sulle alleanze, sulle prossime amministrative e sui temi del comune capoluogo".
I due esponenti, hanno richiamato "l'attenzione" del neo segretario Pizza, per riproporre," le larghe intese che hanno sostenuto la vittoria di Gaetano Manfredi a Napoli". Il tema centrale ha riguardato poi, "il rispetto degli accordi romani, per ora disattesi, e il mancato confronto sulle prossime amministrative importanti, ad iniziare da Solofra, Atripalda, Grottaminarda, Baiano,"etc. Entrambi hanno "blindato" Gianluca Festa, per il patto elettorale che venne sancito dai cittadini e che "va ridiscusso" nel maggio 2024 con un assetto differente, ma non un sindaco differente". Poi la stoccata di Petitto che ha dichiarato, " di non voler essere rappresentato da un Pd all'interno del comune capoluogo, espresso da chi svolge un ruolo in un sindacato di destra ( Ettore Iacovacci, Ugl, ndr)".E sulle larghe intese, il parlamentare, nell'evidenziare il gran lavoro di Letta nel partito e di Draghi al Governo ha riproposto il Pd perno centrale di una coalizione con apertura a M5S, Ambientalisti, Verdsi,Si, Leu, Articolo 21, Italia Viva, Azione di Calenda.
Insomma, come era facile prevedere, ed era netta la sensazione tra gli addetti ai lavori di fibrillazioni che sarebbero emerse tra le diverse componenti dell'attuale Partito Democratico Irpino, sono iniziate le grandi "manovre" tra i riferimenti dell'accordo romano. Tra precisazioni, rilievi, piccole o grandi intese, la storia della politica democratica irpina tra finte diversità e falsi pluralismi dopo sette anni di commissariamento, per ora non cambia. Si attendono sviluppi e nuovi interventi tra comparse e nuovi attori. Attendere per credere! - a cura di Antonio Porcelli -