Politica
Ricordando Tonino Di Nunno, Bassolino:" Faceva emergere l'anima di Avellino"
- di Antonio Porcelli - Un appuntamento per ricordare Antonio Di Nunno, sindaco per otto anni, dal 1995 al 2003 . A cinque anni dalla scomparsa, gli amici ad iniziare da Antonio Gengaro, Antonio Carrino, Peppino Impagliazzo e Carlo Silvestri con il suo organo di Informazione L'Irpinia hanno organizzato un convegno presso il Carcere Borbonico di Avellino sul tema: " La stagione dei sindaci" . Una sala con volti di ieri e di oggi con ex consiglieri ed ex assessori e i tanti che hanno apprezzato l'opera di Di Nunno, acuto giornalista, amministratore e politico che " ha saputo mettere in primo piano le questioni del territorio, valorizzando e progettando in modo concreto, l'anima della città'". Amalio Santoro,il giornalista Aldo Balestra, l'ex sindaco di Napoli e Governatore della Campania Antonio Bassolino, e il giornalista ed ex vicesindaco di Di Nunno,Generoso Picone ,hanno ricordato " Gli esempi virtuosi" dell'uomo e del politico, protagonista della stagione dei sindaci che divenne la prima risposta alle difficoltà e alle crisi della partitocrazia dopo i fatti di Tangentopoli. A portare i saluti istituzionali, Rosanna Repole per l'Ente Provincia e l'attuale primo cittadino del capoluogo, Gianluca Festa che ha annunciato l'idea di voler intitolare un luogo alla memoria di Di Nunno. In platea, l'ex senatore Enzo De Luca, l'ex parlamentare Giuseppe Gargani, Pino Rosato, il sindaco di Montoro e consigliere provinciale Girolamo Giaquinto, il sindaco di Chianche Carlo Grillo, Lello De Stefano, l'attuale commissario del Pd Cennamo, etc. Un parterre attento e coinvolto dalle intense parole da Picone e Santoro, sul rappresentazione elevata di Di Nunno sulla " coscienza critica della politica e di determinati ambienti sociali, affrontando in modo pragmatico, l'emergenza casa, l'urbanistica e coinvolgendo il territorio ponendo Avellino città come punto di riferimento per una provincia in movimento" . " L'anima della città e la cultura del bene anteposta alla cultura del potere" per Santoro divenne per Di Nunno " l'obiettivo dell'assunzione delle responsabilità nell'interesse della gente, spendendosi nell'amministrazione pubblica, come atto di donazione senza farsi attraversare dal potere. Uno sturziano intelligente che seppe coniugare l'autonomia con la visione alta della pratica amministrativa". Bassolino ha ricordato fraternamente l'amico e il collega di tante battaglie, in particolare " il profondo travaglio umano che colpi' Di Nunno e quando decise di dimettersi, provai a fargli cambiare idea, ma senza riuscirci" . L'ex. governatore ha invitato " a riprendere e riproporre nelle Istitituzioni e in politica, le migliori esperienze maturate in passato nei territori, sull'esempio di Di Nunno, per dare risposte adeguate ai problemi quotidiani che vivono, specie al Sud, di una crisi della rappresentanza, anche perché è cambiato il paesaggio umano" . Bassolino ha snocciolato dati inconfutabili come " attualmente vige il potere della democrazia della minoranza, riferendosi al continuo astensionismo che riesce a governare in molte città importanti con il 37% a fronte di un passato nel quale l'elettorato partecipava con maggiore responsabilità e una diversa coscienza politica" . Infine nell'enunciare i tasselli del suo agire politico, " al Comune di Napoli come alla Regione, basati sulla concretezza, urbanistica e valori," , ha demandato alla politica" di uscire dalla condizione di autoreferenzialita', e dal deserto sentimentale, tra partiti e tra le persone. Per questi motivi, " occorre riprendere a tutti i livelli l'esperienza di Tonino e la sua grande responsabilità' con la quale riuscì a costruire l'idea di una città ".