Sanità - Drastica riduzione dei tetti di spesa in Campania, i Laboratori di Analisi chiedono l'apertura dello stato di crisi
L’adozione da parte della Giunta Regionale della Campania della deliberazione n. 599 del 28 dicembre scorso ha definitivamente colpito il diritto dei cittadini alla salute, alla cura e alla preventiva diagnosi, limitando in maniera drastica l’accesso gratuito alle prestazioni di Patologia Clinica.
I laboratori di Analisi campani, in virtù dell’applicazione della richiamata DGRC n. 599/2021, si sono visti attribuire un tetto di prestazioni e un budget economico annuali addirittura inferiori a quelli del periodo pre Covid-19. Il tetto di spesa annuale, da dividersi in 12 frazioni mensili, è stato inoltre illegittimamente calcolato soltanto sui primi otto mesi degli anni 2020 -2021. La conseguenza immediata è che il budget assegnato a ciascun laboratorio di analisi accreditato si esaurisce già nei primi dieci giorni di ciascun mese, penalizzando i cittadini-utenti che si vedono costretti a rinviare le prestazioni o a pagare i servizi resi.
Da segnalare anche che le Asl si ostinano a bloccare i pagamenti per le prestazioni erogate nel trimestre 2022 alle strutture che non hanno sottoscritto il contratto e hanno proposto ricorso per l’annullamento della DGRC n. 599/2021.
L’impossibilità di fatturare per l’intera durata di ogni mese solare, il non poter accogliere le richieste di esame oltre la soglia del budget, la irrisorietà delle tariffe regionali, nonché la necessità di dover adempiere al pagamento di mutui e forniture impongono ai laboratori di Analisi di ricorrere a forme di solidarietà che possano scongiurare l’immediato licenziamento del personale. Pertanto, Snabilp Federbiologi con il Segretario nazionale Elisabetta Argenziano chiede che venga attivata la Cassa Integrazione Guadagni in deroga a sostegno di imprese e dipendenti e che venga convocato, ad horas, un tavolo dedicato con le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative.
Il Segretario Nazionale
Elisabetta Argenziano