"Il mondo della politica ha un debito enorme nei confronti delle vittime del Ponte Morandi e dei quaranta morti del Viadotto di Monteforte 

Non può attendere che intervenga la Magistratura, riducendo puntualmente a vicende giudiziarie questioni terribilmente politiche, che vedono la logica del profitto prevalere sui principi, anche costituzionali, di giustizia sociale e preminenza nell'interesse pubblico. Questa mattina ho discusso, evidenzia Maraia - la mia urgente interpellanza finalizzata a far luce sui disagi e sulle situazioni di pericolo che si verificano da molto tempo sull'Autostrada A16 Napoli - Canosa.

Si può affermare che stamane si è fatto un passo in avanti nella direzione di una maggiore controllo governativo nella gestione della rete autostradale.

Il corpo normativo che ho citato in Aula, nel corso nella replica al Ministero delle infrastrutture e ai trasporti, consentirebbe al Governo di intervenire sulla concessione e di comminare sanzioni e penali.
Quindi, e non solo in questa vicenda, vanno adottati dal Governo tutti gli strumenti in sua prerogativa, altro che multe in alternativa alla revoca della concessione!

Il compito del Governo non è solo quello di far eseguire le norme, ma anche quello di adoperarsi per farle concretamente rispettare, tutelandla sicurezza e la vita umana, la quale, ribadisco, non può avere un prezzo.

Le quaranta vittime del bus precipitato da un viadotto sulla A16 Avellino sono state solo un tragico anticipo di quello che, poi, è successo a Genova con il crollo del Ponte Morandi. Vittime di situazioni tragiche, sulle quali, probabilmente, ha influito una cattiva gestione da parte del concessionario Autostrade SPA, di proprietà della famiglia Benetton.

Credo, dunque, che il concedente Ministero delle infrastrutture e dei trasporti abbia la facoltà di intervenire in maniera celere per verificare la violazione di standard qualitativi nell’esecuzione delle opere da parte della concessionaria Autostrade S.p.A. sulla A16, interessata da situazioni che incidono negativamente non solo sulla qualità del servizio offerto dal concessionario, ma anche sulle condizioni di sicurezza di utenti ed operatori.
In aggiunta, ritengo che lo stesso Ministero sia in grado, attraverso le sue strutture, di regolare in maniera diretta i rapporti concessori esistenti, e, conseguentemente, di incidere sulla determinazione delle tariffe dei pedaggi autostradali.

Inoltre, ho ricordato al Ministero che la scelta di sostituire le barriere laterali sulla A16 non sorge da verifiche ministeriali, bensì da una meritoria e doverosa iniziativa della magistratura avellinese.

Come tantissimi cittadini, penso che gli importi del pedaggio, ed anche lo stesso pagamento di un pedaggio, siano non proporzionati alla qualità dei servizi offerti sulla Autostrada A16. Non affatto secondario, infatti, il problema della sicurezza sul tratto in questione, interessato da numerose interruzioni e restringimenti di carreggiata, che, oltre a peggiorare la qualità del servizio offerto dalla concessionaria Autostrade S.p.A., costituiscono un grave pericolo per la sicurezza di utenti e lavoratori. Tutti fattori che, di fatto, hanno fortemente alterato le caratteristiche di base tipiche di un tratto autostradale.

È assurdo far pagare per rampe di accesso insicure e tratti rallentati e pericolosi, con limiti di velocità più vicini a quelli di una strada urbana che a quelli di un tratto autostradale.

Infine, conclude Maraia - 

in virtù di quanto affermato, ringrazio il Ministero per le rassicurazioni offerte su un impegno costante a garantire la velocizzazione dei cantieri, il raggiungimento di standard di sicurezza, e l’adeguamento delle tariffe dei concessionari. Intendo, comunque, ribadire che la via da percorrere rimane quella della sospensione del pedaggio, ove necessario, nonché, in ultimo, quella della revoca delle concessioni a soggetti privati che troppo spesso hanno anteposto il profitto alla qualità dei servizi erogati ai cittadini. Non vorremmo che questo Governo, nel quale il Movimento 5 Stelle si è assunto importanti impegni di cambiamento, si renda impotente di fronte ai mali cronici che caratterizzano la gestione autostradale".