Vertenze
ATO e Ciclo integrato dei rifiuti: nota di Michele Caso con la richiesta dell'approvazione del Piano Servizi e Industriale
Riceviamo e pubblichiamo la nota del segretario Uil Trasporti Michele Caso
"Le difficoltà sanitarie di questo periodo- Covid 19 – pur meritevoli di grande attenzioni, non possono rappresentare un impedimento né tanto meno un pretesto per rinviare costantemente le decisioni in materia di programmazione della gestione del ciclo integrato dei rifiuti. L’ATO Rifiuti ha avviato da tempo i lavori per redigere il piano dei servizi e del correlato piano industriale. Questo lavoro di programmazione, per essere credibile, deve inevitabilmente contenere al suo interno la collocazione degli impianti. Anche la commissione tecnica, appositamente nominata ha concluso i suoi studi, approdando ad una proposta. Adesso c’è la necessità da parte dell’ATO di completare questa fase importante, attraverso l’assunzione di responsabilità, approvando definitivamente il piano. Piano che deve rappresentare per il nostro territorio un punto di svolta, permettendo alla provincia di Avellino di mantenere quel primato, faticosamente raggiunto, non solo a livello regionale. Questo territorio ha dimostrato, tra non poche difficoltà, di avere una gestione “civile” dei rifiuti, un territorio pulito e con una percentuale di differenziata considerevole. Adesso serve andare oltre i risultati finora raggiunti, diventando gestori diretti di questo settore. Contestualmente necessita che l’ATO prenda un’altra decisione importante, per dare valenza al lavoro fatto. Deve affidare il servizio. La recente legge regionale sul bilancio, ci dà addirittura l’opportunità di accelerare questa decisone. Come da tempo andiamo sostenendo, questa provincia che si è fortemente caratterizzata positivamente per aver scelto come gestore una società pubblica, adesso deve continuare e confermare questa scelta. L’ATO non si può attardare e rinviare questa decisone importante e strategica, perchè rinviare significherebbe creare ulteriori difficoltà alla gestione della attuale società pubblica, creando seri problemi di prospettive"