Vertenze
Fiordellisi (Cgil) traccia il bilancio del 2021 e mette in agenda gli obiettivi per il 2022.
Il segretario generale della Cgil di Avellino Franco Fiordellisi traccia un bilancio del 2021 e mette in agenda gli obiettivi per il 2022.
«In Irpinia si registrano segnali di ripresa. In particolare, il settore dell’edilizia, l’agroalimentare e la logistica distributiva mantengono bene le attività incrementate durante la pandemia così come le attività connesse alla tecnologia informatica. Per il resto non si riesce ad avere inversione di tendenza in termini di lavoro e buona occupazione, con le preoccupazioni connesse alla mancanza di visione rispetto al “distretto” meccanico della mobilità, diffuso in Irpinia con importanti aziende, il distretto conciario che non riesce a diventare un vero sistema della moda pelle, il Sistema Idrico Integrato a rischio privatizzazione, come il Sistema Raccolta Rifiuti Urbani; viviamo una sistema e mancata pianificazione del territorio Irpino che corre il sistemico rischio, come per la transizione energetica e rinnovabile, di subire ulteriori attacchi verso alle aree interne meno abitate».
«Il PNRR in Irpinia, ad oggi, fa riferimento ad opere già definite come la tratta ferroviaria Napoli-Bari, che l'azione condivisa e unitaria di parti sociali Enti locali ha definito l’avvio certo del polo logistico annesso alla stazione Hirpinia, cosa che deve essere sempre sostenuta e monitorata, perché non era e non è scontata. Importante anche l’altro progetto infrastrutturale di potenziamento della tratta ferroviaria Benevento, Avellino Salerno che deve comunque connettere e rendere fruibile l’Avellino Rocchetta S.A., in prospettiva connettere Eboli Calitri Termoli; far decollare le aree industriali ASi ad oggi sotto utilizzate ovvero FLumeri, Calitri, Valle Caudina; per questo serve confronto vero e partecipazione tra le parti sociali e i soggetti pubblici e privati, sulle prospettive future, utili a creare occupazione stabile con lavoro dignitoso per giovani e donne».
«In Irpinia si registrano segnali di ripresa. In particolare, il settore dell’edilizia, l’agroalimentare e la logistica distributiva mantengono bene le attività incrementate durante la pandemia così come le attività connesse alla tecnologia informatica. Per il resto non si riesce ad avere inversione di tendenza in termini di lavoro e buona occupazione, con le preoccupazioni connesse alla mancanza di visione rispetto al “distretto” meccanico della mobilità, diffuso in Irpinia con importanti aziende, il distretto conciario che non riesce a diventare un vero sistema della moda pelle, il Sistema Idrico Integrato a rischio privatizzazione, come il Sistema Raccolta Rifiuti Urbani; viviamo una sistema e mancata pianificazione del territorio Irpino che corre il sistemico rischio, come per la transizione energetica e rinnovabile, di subire ulteriori attacchi verso alle aree interne meno abitate».
«Il PNRR in Irpinia, ad oggi, fa riferimento ad opere già definite come la tratta ferroviaria Napoli-Bari, che l'azione condivisa e unitaria di parti sociali Enti locali ha definito l’avvio certo del polo logistico annesso alla stazione Hirpinia, cosa che deve essere sempre sostenuta e monitorata, perché non era e non è scontata. Importante anche l’altro progetto infrastrutturale di potenziamento della tratta ferroviaria Benevento, Avellino Salerno che deve comunque connettere e rendere fruibile l’Avellino Rocchetta S.A., in prospettiva connettere Eboli Calitri Termoli; far decollare le aree industriali ASi ad oggi sotto utilizzate ovvero FLumeri, Calitri, Valle Caudina; per questo serve confronto vero e partecipazione tra le parti sociali e i soggetti pubblici e privati, sulle prospettive future, utili a creare occupazione stabile con lavoro dignitoso per giovani e donne».
«Per queste ragioni come Cgil riteniamo la legge di bilancio insufficiente e che non da risposte sufficienti e utili a risollevare l’Irpinia. Le risorse per il welfare pubblico sono un investimento utile a dare risposte a vecchi e nuovi bisogni e ridurre le disuguaglianze per sostenere la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni».
«Per questo chiediamo, essendo necessaria, la ridefinizione con potenziamento delle piante organiche nella Pubblica Amministrazione, intendendo Sanità, Servizi Sociali, Scuole, Comuni, Amministrazioni locali, Amministrazioni Centrali, Ispettorato; queste assunzioni sono fondamentali per contrastare l’illegalità e la l’aumento degli infortuni e morti sul lavoro. La recrudescenza pandemica da variante Covid, di queste ore, interroga su come la Campania, l’Irpinia hanno stressato il personale sanitario. In provincia di Avellino sono evidenti le difficoltà degli hub vaccinali, così come la gestione nelle cure ospedaliere, ambulatoriale e medicina territoriale; le chiusure e ripartizione di reparti in svariati plessi senza una condivisione o piani utili a “produrre salute”».
«Per questo chiediamo, essendo necessaria, la ridefinizione con potenziamento delle piante organiche nella Pubblica Amministrazione, intendendo Sanità, Servizi Sociali, Scuole, Comuni, Amministrazioni locali, Amministrazioni Centrali, Ispettorato; queste assunzioni sono fondamentali per contrastare l’illegalità e la l’aumento degli infortuni e morti sul lavoro. La recrudescenza pandemica da variante Covid, di queste ore, interroga su come la Campania, l’Irpinia hanno stressato il personale sanitario. In provincia di Avellino sono evidenti le difficoltà degli hub vaccinali, così come la gestione nelle cure ospedaliere, ambulatoriale e medicina territoriale; le chiusure e ripartizione di reparti in svariati plessi senza una condivisione o piani utili a “produrre salute”».
«Per la Cgil, auspicando che sia unitaria con Cisl e Uil, come tra i cittadini è evidente che bisogna cambiare assolutamente rotta, la disponibilità di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, vogliamo essere ascoltati dalle istituzioni locali, provinciali e in particolare la Regione Campania, soggetto programmatore ed erogatore così come previsto dal protocollo siglato da Governo e Cgil Cisl Uil nazionali il 28 dicembre us, in mancanza non ci resta che la mobilitazione sulla vertenza aree interne».