Unci Agro Alimentare, Scognamiglio: imprese cooperative ed aziende del settore in grave difficoltà .
«L’emergenza sanitaria sta colpendo duramente le attività agricole e della pesca del nostro Paese. Chiediamo quindi al governo nazionale l’istituzione di una cabina di regia, presso il Ministero delle Politiche agricole, che svolga un’azione di raccordo con le Regioni, gli altri enti ed il comparto produttivo, per la definizione di interventi idonei a fronteggiare la crisi». Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci Agro Alimentare.
«Oltre agli apprezzabili sforzi che il consiglio dei ministri sta già compiendo – prosegue il dirigente dell’associazione di rappresentanza delle realtà cooperativistiche del settore primario – a tutela dei cittadini e dell’economia italiana, a cominciare da misure come l’estensione della cassa integrazione in deroga e la sospensione degli obblighi fiscali e dei ratei di mutui, come proposto anche dalla nostra organizzazione, riteniamo necessaria l’adozione di ulteriori provvedimenti specifici, a salvaguardia dei lavoratori e delle imprese agroalimentari, ittiche e del turismo rurale, sia per fronteggiare l’emergenza, che per il rilancio di settori che rappresentano al meglio il Made in Italy nel mondo».
«A questo scopo – spiega Scognamiglio – proponiamo una serie di interventi:
«Agli interventi suggeriti – conclude Gennaro Scognamiglio – sarebbe opportuno affiancare, in una seconda fase, non appena tutti insieme avremo superato questo difficile momento, misure strutturali per rilanciare, rafforzare ed innovare l’intero comparto primario. La drammatica situazione che stiamo vivendo dovrà trasformarsi in una opportunità per voltare definitivamente pagina anche, ma non solo, nel settore agroalimentare, prevedendo investimenti per l’innovazione tecnologica e dei processi di lavorazione delle imprese, con modalità differenti a seconda della dimensione e del fatturato, e di trasformazione ecologica delle stesse, attraverso la rottamazione e la riconversione dei macchinari obsoleti ed inquinanti, per l’adozione di pratiche di coltivazione biologica e/o sostenibile, e per interventi volti alla tutela degli equilibri idrogeologici, in ambito forestale. Un punto di partenza, per l’avvio di una grande campagna di promozione della dieta mediterranea e dei prodotti tipici e di qualità del territorio».