Questo sito web utilizza cookie tecnici per assicurare una migliore esperienza di navigazione; oltre ai cookie di natura tecnica sono utilizzati anche cookie di terze parti.Leggi Altro
Siccità in Campania, l'Uniagri irpina spinge per lo stato di calamità e chiede l'intervento del Governo
martedì 6 agosto 2024 - Da Redazione
900
“La siccità estrema che colpisce in questi giorni la Campania, ed in modo particolare l’Irpinia, sta arrecando gravi danni al comparto agricolo. Chiediamo al Governo un intervento immediato, che passi attraverso il riconoscimento dello stato di emergenza regionale e nazionale con una piena operatività del fondo mutualistico nazionale. Va reso altresì al più presto operativo il sistema dei risarcimenti e occorrono nel contempo incentivi per sviluppare e implementare il sistema assicurativo agricolo”.
È quanto chiede il Presidente di UNIAGRI Renzo Abbondandolo in merito alla difficile situazione che si è venuta a creare in Campania, a causa dell’aumento delle temperature che sta causando siccità, impoverimento dei suoli, stratificazione del terreno con rischio in futuro di frane e smottamenti. “I raccolti sono fortemente a rischio – spiega Abbondandolo -, l’ortofrutta è in sofferenza e anche il comparto vitivinicolo locale che rischia di subire un duro colpo, con il paradosso che solo fino a poco fa le aziende hanno fatto ricorso dapprima alle misure di distillazione e poi a quelle sulla vendemmia verde, finalizzate all’obiettivo di contenere la produzione. Stesso discorso per l’olivicoltura la quale non permette nulla di buono con le prime cascolate dell’olivo”.
Secondo il presidente di UNIAGRI, è in generale tutto il quadro a livello nazionale a destare preoccupazioni, a causa di eventi climatici estremi: al Nord preoccupano le eccessive piogge, al Sud gli invasi sono ai minimi storici. “Questa situazione compromette i raccolti e la redditività stessa delle imprese agricole – descrive il presidente Abbondandolo -. Riserve idriche allo stremo con esponenziali costi di gasolio per reperire acqua dalle riserve di pozzi o bacini idrici; animali in sofferenza sia per la zootecnia ma in modo particolare anche per le aziende apistiche dove le api stanno morendo per mancanza di fioritura purtroppo bruciata dal caldo torrido. Una crisi idrica che va di pari passo con la crisi che sta colpendo i cittadini irpini, i quali si ritrovano con i rubinetti chiusi in alcune ore del giorno”.
Per questo UNIAGRI sottolinea “la necessità di un'azione rapida e coordinata a livello nazionale per affrontare la crisi climatica e garantire la sopravvivenza del settore agricolo, fondamentale per l’economia e la sicurezza alimentare del Paese”.