Biodigestore, Labruna (Terra): «Inopportuna presa di posizione di Bonavitacola. La localizzazione non è condivisa dalla popolazione»
«Il vice presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola tuona contro l’inerzia dell'Ato Rifiuti di Avellino per chiudere “senza se e senza ma” la vicenda della realizzazione dell'impianto di trattamento dei rifiuti solidi urbani previsto nel comune di Chianche». Rita Labruna capolista di Terra in Irpinia per elezioni regionali interviene sulla questione del biodigestore.
«Un monito, quello del vice presidente della Regione, che sa di un avvertimento ai dirigenti dell’Ente d’Ambito perché all'indomani dell'importante manifestazione del 28 agosto ad Avellino, non si cambiasse idea rispetto ad alcuni impegni assunti pubblicamente in quella sede anche dal sindaco di Avellino nella qualità di Presidente dell'assemblea generale».
«L’assessore regionale all’Ambiente teme, infatti, che i Sindaci possano prendere atto che la vicenda di Chianche, al netto delle problematiche legate alla inopportuna localizzazione, sia effettivamente una questione che riguarda l'intera provincia di Avellino e in particolare il metodo interventista impiegato dalla Regione Campania che ha di fatto esautorato qualsiasi ruolo democratico e istituzionale dei comuni nella realizzazione di una impiantistica strategica come quella dei rifiuti».
«Bonavitacola fa la voce grossa, invoca la lotta agli sprechi, lancia continui allarmi emergenziali e se la prende anche con gli Ato, perché non fanno il loro mestiere, ma non dice la cosa più importante e cioè che se ci troviamo in questa situazione di tensione nei territori delle province campane non è per colpa delle popolazioni o degli amministratori locali ma semplicemente perché la Regione Campania per localizzare un biodigestore di quelle dimensioni, nelle more delle costituzioni degli Enti d'Ambito provinciali, si è sostituita a essi inventandosi il bando a chiamata, chiedendo indistintamente a tutti i comuni di poter avanzare la propria candidatura a ospitare un impianto di quella portata».
«Una localizzazione, quindi, che non è stata il frutto di una programmazione, come dovrebbe avvenire in una regione governata con serietà ed efficienza coinvolgendo i Sindaci e i comuni , le popolazioni locali e i soggetti economici territoriali, ma di una cessione di responsabilità che ha portato il comune più piccolo della provincia collocato nel cuore del “Greco di Tufo” a deliberare con un semplice atto monocratico un'opera di interesse provinciale come se fosse un mero adempimento municipale».
«Bonavitacola, dunque, la smetta una volta per tutte di dire che non è la Regione che individua le localizzazioni degli impianti perché è stata proprio essa a consentire di individuare Chianche e ad aprire una conflittualità territoriale e sociale senza precedenti in Irpinia».